Dal 61 64 a Tereza Smitkova al 64 62 ad Agnieszka Rawdanska. Una parabola lunga sette partite, un crescendo impetuoso per ascendere al cielo della racchetta. Tre vittorie, in sequenza, con tre giocatrici tra le prime al mondo, tre vittorie senza concedere un set (Halep, Vinci e appunto Radwanska).
Prima finale WTA per la ragazza di Filderstadt al termine di una semifinale ai limiti della perfezione. 90% di prime in campo, una scarica continua a sbattere all'angolo la polacca, 13 palle break - la maggior parte in un secondo set con poca storia, con la Siegemund a scattare rapida fin dalle prima battute - 34 vincenti, segno tangibile dell'impronta sulla partita.
Laura Siegemund, qualificata teutonica, sorride spesso, alzando gli occhi al cielo, belva al contempo docile e feroce, assapora sensazioni di successo senza perdere di vista l'obiettivo.
Oggi in finale affronta per la prima volta in carriera Angelique Kerber, la campionessa in carica. La Kerber ama la terra di Stoccarda, riesce qui ad esprimere il suo miglior tennis. Due partite, le ultime, di alto profilo, con la Kerber in grado di oscurare il tennis di talento della Suarez e quello di potenza della Kvitova.
Straordinaria la capacità di ergere una fortificazione difensiva da cui trarre spunto per ribaltare l'inerzia dello scambio. Con la ceca, opposizione vincente a 10 palle break su 13, la sensazione di poter replicare a qualsiasi soluzione, di reggere l'urto senza apparente affanno.
L'impresa della Siegemund con la Radwanska:
Il successo della Kerber sulla Kvitova:
La finale.