Il volto disteso, sorridente. Victoria Azarenka porta le mani a coprire il volto, come a racchiudere la gioia del momento, poi alza le braccia al cielo, è un insieme di commozione e tensione. L'istantanea racconta di una ragazza in grado di offrire tanto, specie a livello emotivo, è un'immagine che va a cozzare con le urla che percorrono lo scambio e la partita. Due visioni di un medesimo insieme, due fili che si intersecano, nella perfezione della racchetta.
Terzo titolo a Miami, terzo titolo in stagione, la prestigiosa doppietta con il 1000 di Indian Wells, un macigno pesante sulla candidatura a nuova numero uno al femminile. Vika chiude concedendo le briciole, non lascia nemmeno un set nel corso del torneo, "offre" la miseria di cinque giochi alla rivale di giornata, Svetlana Kuznetsova. La russa, sorpresa d'America, capitola, specie nel secondo parziale.
L'avvio perentorio della Azarenka segna il primo momento chiave della partita, arriva il break. 20, un vantaggio che risulta poi decisivo, in un set in cui la battuta ricopre ruolo secondario. Vika litiga col servizio, commette cinque doppi falli, stenta a trovare il ritmo. Non meglio la Kuznetsova, tramortita dai fendenti della bielorussa, che paiono aumentare di intensità col passare dello scambio.
Nel secondo, il divario si amplia, Vika ritrova confidenza con la prima (81% di punti), spara su una Kuznetsova che accusa un percorso lungo e faticoso, costretta a rincorrere gli angoli della Azarenka. 23 vincenti a 8, un'impronta chiara, un dato che definisce le gerarchie in campo. Pesano i 22 gratuiti della russa, pesano quasi quanto la grandezza di Vika, splendida al centro del campo, quasi intoccabile.
Azarenka "Mi congratulo con Sveta per questo grande risultato. So che ha avuto, in carriera, molti alti e bassi, sono felice di vederla ancora al massimo della forma, produrre grande tennis. Voglio dedicare questa vittoria alla mia famiglia, ai miei genitori che purtroppo non posso vedere spesso. Io so da dove provengo"
Azarenka - Kuznetsova 63 62