Ora è ufficiale. Serena Williams, incontrastata padrona del tennis femminile, ha concluso la sua stagione agonistica 2015 agli Us Open, sconfitta in semifinale da Roberta Vinci. A darne notizia è l'account ufficiale Twitter del torneo Wta di Pechino, che ha annunciato che la più giovane delle sorelle Williams non parteciperà al Premier Mandatory in programma la settimana prossima nella capitale cinese, e salterà anche le Finals di Singapore, manifestazione di fine anno tradizionalmente riservata alle migliori otto della classifica (l'equivalente del Masters maschile).

Nei giorni scorsi era stato Patrick Mouratoglou, coach di Serena, a far intendere come la sconfitta a Flushing Meadows contro la Vinci avesse completamente scaricato la sua giocatrice, priva di stimoli dopo una stagione in cui aveva sfiorato il Grande Slam: "Ogni sconfitta è sempre una gran delusione per Serena - le parole dell'allenatore francese intervistato da Espn - ma quella con Roberta è stata molto dura da digerire. Era a due vittorie dal completare qualcosa di straordinario, ma ora giudica questa stagione orribile, nonostante i tre Slam vinti. La pressione a Flushing Meadows l'ha letteralmente paralizzata, sembrava più pesante di venti chili, ed è strano perchè di solito non reagisce così a tutto ciò che la circonda. Ma non ho dubbi che per il 2016 ritroverà le giuste motivazioni e tornerà alla grande. Vincerà tutti le prove dello Slam e anche l'oro olimpico di Rio, ne sono convinto". Mouratoglou si è poi assunto le sue responsabilità per il match perso contro la Vinci: "E' anche colpa mia se Serena ha perso quella partita. Non ho sbagliato strategia, quanto la preparazione complessiva all'incontro. Serena tornerà a vincere, ma non quest'anno, ritornerà a farlo quando avrà trovato nuovamente le giuste motivazioni".

Ecco invece le parole della diretta interessata sul suo ritiro prematuro dall'attività agonistica per il 2015: "Ho giocato convivendo con infortuni per buona parte dell'anno, comprese le fasi finali degli ultimi Us Open - le dichiarazioni riportate dall'edizione italiana del sito di Eurosport - sono molto competitiva, e voglio giocare sempre al massimo, fino a quando sarò in grado di farlo. Ecco perchè ho deciso di ritirarmi dai tornei di Pechino e Singapore, per pensare alla mia salute e prendermi il tempo necessario per recuperare e guarire. Tornerò ad allenarmi e a giocare partite di esibizione verso fine anno. E quando lo farò. sarò nuovamente concentrata al massimo in modo da proseguire al meglio la mia carriera. E' stata una decisione difficile da prendere, ma che ho preso per amore del gioco". La Williams sembra dunque trincerarsi anche dietro l'ombra di qualche acciacco fisico per giustificare il suo addio all'ultima parte di stagione, ma pare evidente che il suo forfait sia dovuto allo stato d'animo conseguente alla bruciante sconfitta in semifinale a Flushing Meadows. Nonostante avesse sempre cercato con le sue dichiarazioni di alleggerire la pressione sull'obiettivo del Grande Slam, quel traguardo - poi divenuto Serena Slam - si è trasformato in un'ossessione, quasi che la trentaquattrenne americana dovesse a tutti i costi vincere gli Us Open, senza altra accettabile alternativa diversa dal trionfo. Persa quella possibilità, anche il resto della stagione è sembrato a Serena priva di senso, non degno delle sue ambizioni.

D'altronde, dopo 21 Majors vinti in carriera, e un segno indelebile lasciato sulla storia del tennis femminile, è anche comprensibile che un'atleta come la Williams giudichi abbastanza irrilevante una vittoria in più o in meno alle Wta Finals, mentre è ormai chiaro per che cosa gareggerà nel 2016. A meno di clamorosi colpi di scena (come un ritiro definitivo), che tuttavia non paiono nelle corde di Serena, troppo orgogliosa per chiudere una carriera con una sconfitta - ancorchè molto sofferta - in una semifinale degli Us Open.