L'attesa, in campo femminile, era tutta per la semifinale della parte alta del tabellone. Mentre nella zona opposta si fronteggiavano due "sorprese" parziali del torneo, la spagnola Suarez Navarro e la tedesca Petkovic, quello della parte alta era uno scontro frontale vero e proprio, tra la dominatrice del circuito, Serena Williams, e la sua più accreditata rivale, Simona Halep, stando a quanto visto in questi primi mesi di 2015. La risposta che esce da Miami è la stessa, da diversi anni a questa parte. Serena Williams resta la giocatrice più forte, anche nelle difficoltà. Dopo la battaglia con la Lisicki, impiega altri tre set per mettere fine a un incontro combattuto, a tratti bellissimo, giocato al massimo da entrambe le giocatrici.
La Williams è, per un set, perfetta, con il dritto diventa ingiocabile, mette a segno 13 vincenti a fronte di soli 7 errori, testimonianza di un livello ben superiore rispetto a quello mostrato fin qui. La Halep, sballottata nel primo set, ha la forza per restare in partita e l'equilibrio regna nel parziale successivo. La romena coglie l'unica occasione concessa da Serena sul 44 e trascina la partita al terzo, con la convinzione di poter strappare l'inerzia alla Williams. La reazione della testa di serie n.1 è veemente, break in apertura e 52 rapido. La Halep coglie allora le ultime energie per attaccarsi al match, trova la parità, ma la forza mentale della Williams è straordinaria. Sul 55, dopo 3 giochi consecutivi Halep, altra bordata, quella che vale la finale. 75 Serena Williams, alla fine da ambo le parti parole al miele, la Halep elogia la forza di Serena, l'americana applaude il gioco della rivale. Sono le prime giocatrici del mondo, non a caso.
Chi si ritaglia una finestra al sole di Miami è Carla Suarez Navarro. Non ha la potenza di Serena Williams, non è personaggio come la diva a stelle e strisce e in carriera, fino ad oggi, ha raccolto relativamente poco. Il salto di qualità è però continuo, evidente, è Miami è tappa decisiva, perché la spagnola giunge all'ultimo atto e sfonda la porta delle prime dieci giocatrici del mondo, entrando con merito nell'olimpo del tennis. Gioca con eleganza, intelligenza, porta in dote un repertorio ricco e vario. La tedesca Petkovic viene travolta in due rapidi set, 63 63. La Suarez Navarro non concede nemmeno una palla break - rarità, perchè il servizio non è l'arma primaria della spagnola - e in totale 13 punti in battuta, la Petkovic paga una giornataccia, 32 gratuiti, schiacciata forse dalla pressione dell'evento e da un'avversaria più pronta, capace di dettare i tempi e impostare la partita.
Dieci le palle break conquistate dalla Suarez Navarro, con tre "rotture", una predominanza netta in ogni fase di gioco, un cammino che racconta di vittorie importanti - Radwanska, Venus, Petkovic - una finale conquistata, nel senso pieno del termine. Il rovescio forse più bello del circuito trova una sua dimensione a un livello toccato in Spagna solo da Arantxa Sanchez e Conchita Martinez. Ora Serena, per la Suarez Navarro una sfida nella sfida, contro la più forte al Mondo, per scrivere un altro capitolo, per portare a Miami un altro tipo di tennis.
S.Williams - Halep 62 46 75
Suarez Navarro - Petkovic 63 63