Sarà derby. Per la venitcinquesima volta nella loro carriera, Serena e Venus Williams si troveranno faccia a faccia su un campo da tennis. Una saga di famiglia pronta a raccontare un nuovo, intenso capitolo della storia sportiva di due leggende di questo sport. Sfide che han fatto un'epoca, che in molteplici occasioni mettevano in palio un titolo Slam: è accaduto quattro volte a Wimbledon, ma anche Australian Open, Roland Garros e Us Open hanno avuto per una volta le loro finali trasformate in affari di casa Williams. L'incrocio numero 25 (nei precedenti sin qui disputati, Serena conduce per 14 vittorie a 10) varrà per un posto nella finale di un WTA Premier, comunque tanta roba. Toronto avrà il suo derby in famiglia, dopo che Caroline Wozniacki e Carla Suarez Navarro hanno fatto quanto di più possibile era nelle loro corde per impedire il meeting sororale.
Ci è andata molto vicina la danese, vincendo il primo set e addirittura issandosi sino al 4-2 nel secondo. A un passo dal baratro, Serena Williams ha tirato fuori il carattere della campionessa e ha costruito la sua rimonta fino al doppio 7-5 con cui ha capottato il 4-6 rimediato nel primo set, spazzando via le ultime, quasi impercettibili nubi, che gravavano su di lei dopo l'appannamento europeo. Anche Carla Suarez Navarro ha provato l'impresa. Ha vinto il primo set, ma poi ha subito il ritorno di Venus Williams, che ha chiuso con il punteggio di 4-6(6-2/6-3. Come sempre illuminante il tennis giocato da Venere, fuoriclasse unica troppe volte tormentata dagli acciacchi e da quella sindrome di Sjoegren che ne mina l'efficenza fisica. Ma quando è in palla, come in questo momento della stagione, le avversarie poco o nulla riescono a fare.
Nell'altra semifinale, invece, si rinnova lo scontro fra Ekaterina Makarova e Agnieszka Radwanska. Le avevamo lasciate a Wimbledon, con la russa a passeggiare contro una Radwanska che sembrava aver perduto tutti i suoi poteri che le erano valsi il soprannome di Aga la Maga. Finì 6-3/6-0 a favore di Makarova, senza che nemmeno l'interruzione per pioggia riuscisse a ricaricare pile e idee di una spenta polacca. Nella serata italiana l'occasione per prendersi una rivincita, includendo nel conto anche la sconfitta che la russa le inflisse agli scorsi US Open (allora fu un doppio 6-4): la partita contro Victoria Azarenka - rallentata da un problema al ginocchio destro, ennesimo guaio di una stagione disgraziata per la bielorussa - messa in cascina con un doppio 6-2 ha lasciato buone sensazioni ad Aga, che però rilancia: «Nessuno è perfetto» ha dichiarato al sito della WTA nell'immediato dopo partita «e credo ci sia sempre qualcosa da migliorare. E quando vado in campo ad allenarmi, so che devo farlo dappertutto. Non in un solo colpo o in una sola azione, ma dappertutto». Dall'altra parte del campo troverà Ekaterina Makarova, che ha posto fine alla corsa di CoCo Vandeweghe con il punteggio di 6-1/4-6/6-1. Così il Radwanska pensiero sulla mancina russa: «Abbaimo già giocato contro, le ultime volte ci ho perso ma è un'altra storia. È una giocatrice insidiosa, oltretutto è mancina e questo complica le cose. Spero solo di riuscire a giocare il mio tennis come l'ho giocato oggi - ieri, ndr - poi si vedremo. So che devo giocare in maniera aggressiva con lei, perchè lei fa altrettanto con me».