Serena Williams alza il 4° trofeo WTA dell'anno, il 61° in carriera, sul cemento amico di Stanford. L'ennesima resurrezione di un'infinita campionessa, inspiegabilmente al palo a Parigi e sull'erba londinese. L'approccio con la stagione sul duro suolo americano si rivela foriero di vittorie e fiducia. Dopo un inizio tra alti e bassi, alla ricerca della miglior condizione, nei quarti il punto di svolta.
La Williams batte in una sfida all'ultimo colpo Ana Ivanovic e compie l'ultimo passo verso il ritorno. Il resto sono due partite, quella con Andrea Petkovic e quella con Angelique Kerber, per certi versi simili. Partite che vertono sullo stato della n.1 del mondo. Lei condiziona il gioco, imprime ritmo e andamento.
In finale contro la testa di serie n.3, Angelique Kerber, sopravvissuta in semi a Varvara Lepchenko, la Williams parte male e si ritrova sotto 5-1. La reazione è impressionante. Da quel momento in campo una sola giocatrice. Serena rientra con una ferocia senza pari, trascinando il parziale al tie-break, poi dominato per sette punti a uno. La Kerber tenta una vana resistenza, ma anche nel secondo vede scappare, inerme, la sua avversaria. Il parziale finale recita 7-6 6-3 Williams.
"Quando ero sotto 5-1, sapevo che dovevo giocare un punto alla volta. Non stavo facendo quel che era giusto, dovevo rilassarmi. Sono sulla strada giusta, ma posso giocare ancora meglio. Non penso all'Us Open, in questo momento sono concentrata su Montréal" così Serena Williams.
Risultato finale:
S.Williams - Kerber 7-6 6-3