Il sorriso di Serena Williams racconta più delle parole che l'atleta americana lascia, festante, ai microfoni nel post gara. Il volto, disteso come non accadeva da tempo, è il perfetto manifesto di una fiducia che progressivamente ha ri-abbracciato la più forte giocatrice al mondo. Per nulla agevole l'esame di Stanford. Solo 16 ore dopo la battaglia con Ana Ivanovic, ecco, in semifinale, Andrea Petkovic.
La compattezza della tedesca, fatale alla sorella Venus, mette in crisi anche Serena, brava a tenere il servizio, ma in difficoltà nei turni di risposta. La partita svolta al dodicesimo gioco. Petkovic, al servizio, si porta rapidamente sul 40-0. Sembra il naturale preludio del tie-break. Qui esce invece la ferocia della campionessa. La n.1 del ranking conquista tre punti consecutivi e chiude il parziale.
Perso 7-5 il primo set, la Petkovic alza bandiera bianca, lasciando strada libera all'americana. Il tabellone, impietoso, recita 6-0.
"Sono davvero emozionata. Io e Andrea abbiamo affrontato due partite difficili, l'unica speranza era avere nuovamente gambe fresche anche oggi, cercando di dare il meglio. Sono entusiasta di essere in finale a Stanford. Adoro giocare qui".
In finale, con Serena Williams, Angelique Kerber, sopravvissuta alla sfida con Varvara Lepchenko. Sotto 6-4 5-2, la testa di serie n.3 reagisce, annullando match point sul 5-4, prima di chiudere il secondo set al tie-break e dominare 6-2 il terzo.
Risultati:
Kerber - Lepchenko 4-6 7-6 6-2
Williams - Petkovic 7-5 6-0