Il ruggito della campionessa. Non regala sorprese la finale femminile del Roland Garros. In due set Serena Williams regola Maria Sharapova e conquista lo Slam n.16 della sua straordinaria carriera. Una “giovane” leonessa che a 31 anni suonati non ha eguali. Dopo Roma, Parigi, sulla superficie che meno ama, la terra battuta, che dal 2010 ad oggi era stata monopolio della bella russa. Un doppio 6-4 che rende onore a Maria, brava a metterci cuore e coraggio, a strappare coi denti anche l'ultimo game sul 5-3 Serena. Il Philippe Chatrier applaude vincitori e vinti.
Risale ormai al 2004 l'ultima vittoria Sharapova, quando sull'erba elegante di Wimbledon si rivelò al mondo giovanissima regina. Da allora sempre sconfitta, anche qui sul rosso, anche qui dove l'anno scorso alzò le braccia al cielo. Il quesito è lampante: chi può fermare Serena? Purtroppo per le avversarie solo Serena.
Domani ultimo atto del torneo maschile. Negli occhi ancora la splendida semifinale tra Rafael Nadal e Novak Djokovic. Cinque infiniti set, impregnati di pathos e arte tennistica. Lo spettacolo più bello. Due guerrieri al centro del ring a darsele di santa ragione. L'apoteosi della racchetta. Capita così che la finale, il derby spagnolo, tra il re del Roland Garros e il regolarista Ferrer, appaia quasi scontata, un'aggiunta a un dipinto già completo. “Non sono favorito” ha detto Rafa, ma forse non ci credeva nemmeno lui.