Eccola la Francesca Schiavone che tutti conosciamo e apprezziamo, eccola la leonessa che tremare il mondo (del tennis femminile) fa: perchè se la milanese è in giornata, sono poche le avversarie che possono contrastarla, e la Bartoli di questo periodo, acciaccata e con evidenti problemi di bilancia ci fa ben misera figura. Tanto che il di solito caldo pubblico francese, raramente sostiene la propria beniamina, quasi come fosse rassegnato alla sua precoce resa. Per Francesca ora la sfida con la Azarenka, che oggi ha avuto le sue belle camicie da sudare per venire a capo di Alizè Cornet. Vince anche Masha, che però si complica la vita nel secondo set, dopo una prima frazione di assoluto passeggio contro l'ultima superstite delle cinesi, ovvero la Zheng.

Au revoir Marion - Lo avevamo detto: se la Schiavone riesce a far muovere Marion può farle davvero male. E così è stato, anche perchè la stessa Francesca era ben conscia delle debolezze dell'avversaria. Eppure la partita era cominciata bene per la Bartoli, con l'italiana che le concede subito un break dopo un minuto. Tuttavia si capisce subito quali sono gli equilibri in campo, perchè Francesca impatta e poi saluta l'avversaria, sempre in affanno sulle variegate soluzioni tennistiche della milanese, mentre dalla tribuna il leggendario papà Walter cerca in ogni modo di incitarla. Senza peraltro ottenere un granchè dalla figlia, che salva il set point sul 5-1 ma poi abdica alla Regina di Parigi del 2010. Finisce 6-2 il primo set. Nella seconda frazione la musica non cambia: ancora la Schiavone a far ballare la Bartoli e la francese che fin che può risponde, lottando finchè è nelle sue corde. L'orgoglio e la voglia di combattere - che va detto non mancano alla transalpina-  le impediscono di capitolare già sul 5-0, ma anche qui il game che strappa alla leonessa  è solo una consolazione, perchè poi la tennista milanese chiude il conto sul definitivo 6-1. Ora sul suo cammino c'è Victoria Azarenka, avversario temibile ma con cui si può tentare l'impresa, soprattutto se la bielorussa incappa in qualche momento di black out come oggi nel match contro la Cornet. E il gioco di Francesca Schiavone può darle molto fastidio: se Vika si innervosisce e comincia a sbagliare molto, si potrebbe anche sognare l'impresa. Adesso però è inutile fare il gioco dei se e dei ma, cominciamo a goderci questa vittoria e l'idea di aver portato tre ragazze fra le prime sedici del Roland Garros, che è tanta roba.

Vika e Masha, che fatica - Già perchè oggi Vika ha avuto il suo bel da fare per piegare le resistenze della coriacea Alizè Cornet, in una partita che è stata il festival del break e con le due giocatrici che sembravano aliene dall'idea di conservare il servizio. La Azarenka in particolare ha commesso una marea di doppi falli (saranno 10 a fine match) e nel corso del primo set ha conservato il servizio solo in un'occasione su quattro turni. Di contro Alizè ha giocato il suo tennis, provando a spostare l'avversaria e a toglierle le certezze sui bombardamenti da fondo campo. E infatti, finchè il fisico ha retto, la tattica ha anche pagato e la francese si è aggiudicata il primo set per 6-4 in 54 minuti. da segnalare, nel corso di questa frazione, un lungolinea da fantascienza di Vika, preciso al millimetro che sorprende del tutto la Cornet. Nel secondo set la partita ha preso una piega diversa, con game combattuti punto su punto e che alla fine viene conquistato dalla Bielorussa, che nel terzo ha vita facile, concludendo la pratica in meno di quaranta minuti con il punteggio di 6-1. Fatica più del previsto anche Maria Sharapova: eppure il primo set, concluso in 35 minuti con il punteggio di 6-1, aveva fatto pensare a molti che la vittoria della siberiana sarebbe arrivata in men che non si dica. Invece nel secondo set la cinese parte col piede giusto, arriva sul 4-1 e avrebbe la possibilità di andare addirittura sul 5-1. A questo punto della partita però, anzichè spingere sull'acceleratore, la cinese si fa dapprime raggiungere e poi superare sul 5-4 da Maria. Un game per riprendere fiato, con il pareggio della cinese, e poi via, a tutto gas verso il 7-5 finale, ottenuto in 70'.

Kvitova, fine della corsa - Finisce a sopresa la corsa di Petra Kvitova, semifinalista qui l'anno scorso. Fatale alla ceca l'incrocio di racchette con l'americana Jamie Hampton, vittoriosa in due set con il punteggio di 6-1, 7-6. Più combattuto il secondo set, con la ceca che va avanti fino al 4-2 prima di subire il recupero della coriacea americana, che se c'è da battagliare non si tira certo indietro: non per nulla è nata in una base militare dell'aviazione USA in Germania! La buona Jamie però non rinuncia a complicarsi la vita, dal momento che la spreca perlomeno due palle match prima di chiudere il tie break sul 9-7. Per la Hampton la sfida con la vincitrice della sfida fra Jelena Janokovic e Sam Stosur.  

Le altre partite - Nelle altre partite sin qui giocate, vittorie per Bethanie Mattek e Sloane Stephens, che han ragione rispettivamente dell'argentina Ormaechea (6-4, 1-6, 6-3) e della neozelandese Erakovic (6-4, 6-7, 6-3).