È l’erede al trono di regina dei rally della Lancia Delta, è la Subaru Impreza. L’auto che ha reso leggenda Colin McRae, capace di emozionare le folle di tutto il mondo a bordo della famosa 555.
Nata per sostituire la Subaru Legancy, divenuta ormai obsoleta e poco competitiva, l'Impreza mise in mostra sin da subito le sue doti, anche perché sul sedile sedettero inizialmente due piloti del calibro di Markku Alen e Ari Vatanen, piloti che possono vantare un iride a testa nel palmares. L'anno d'esordio è il 1993, la prima uscita della carriera della Scooby sarà al 1000 laghi, in Finlandia, dove Vatanen riuscirà anche a chiudere sul podio. Nel resto della stagione le gare vengono usate più che altro per sviluppare la 555 in vista del 1994, in modo da renderla il più competitiva possibile. Nel 1993 i risultati non sono eccezionali, ma fanno capire già il potenziale della nuova Impreza.
1994, IL DUELLO SAINZ VS AURIOL - Impressioni che si rivelano giuste l'anno successivo, poiché quello di buono mostrato nel '93, viene confermato nel 1994, quando la Subaru manda in pensione la Legancy e dà in mano ai suoi piloti la Impreza.
Una delle vittorie in assoluto più significative è la prima, come normale che sia, arrivata in occasione del Rally dell’Acropolis, in Grecia a metà stagione 1994. Sarà la vittoria che darà il via al duello Auriol, su Toyota Celica, e Carlos Sainz, che a bordo della sempre più competitiva Impreza, proverà a contendere il titolo al francese, in una stagione che finirà in un crescendo di colpi di scena e sfortune. Alla fine il mondiale sarà vinto dal binomio Auriol-Toyota, ma Sainz e la Subaru faranno capire che il mondiale è pronto a cambiare padrone.
1995, NASCE LA STELLA MCRAE - Padrone che però non sarà Sainz, ma il suo compagno McRae. Pilota scozzese dalle grandi capacità, diventerà il più giovane campione del Mondo proprio l’anno successivo e battendo proprio Sainz. La prima gioia per McRae è targata Rally di Nuova Zelanda 1993, dove grazie alle sue abilità riesce a portare per la primaed anche ultima volta la vecchia Subaru Legacy al successo. Lo scozzese concederà il bis l’anno dopo, ma sarà l’ultima gara del mondiale 1994, al RAC, a regalargli una gioia più grande. Infatti per lui il Wales Rally of Great Britain è il Rally di casa ed in un fine settimana segnato dal ritiro, e conseguente sconfitta iridata, di Carlos Sainz, Colin riuscirà a regalare un successo importante al team.
Successo al RAC che prenderà un peso maggiore l’anno successivo, nell’ultimo rally della stagione 1995. Il mondiale, fino al Rally di Sanremo vede in testa sua maestà Juha Kankkunen, seguito da vicino dai due driver Subaru, Sainz e McRae. Solo che in Spagna, ai nastri di partenza, la Toyota non si presentò, motivo? Era stata squalificata a causa di un sotterfugio, non permesso dal regolamento, che permetteva un afflusso maggiore d'aria al turbocompressore mediante una flangia scorrevole, in modo da ottenere una potenza maggiore. La Subaru si trovò così il mondiale in mano, con Sainz 1° e McRae 2° a pochi punti. In Spagna, McRae, dovette rinunciare al successo mentre stava lottando per la vittoria con il compagno di squadra Sainz a causa di un ordine di David Richards, direttore della Prodrive, che volle congelare le posizioni, con Sainz davanti e McRae dietro. Nonostante questo lo scozzese decise di continuare a forzare il ritmo e andò in testa, salvo prendere apposta una penalità prima del palco d'arrivo facendo vincere Sainz. Si arriva così al Rac: Sainz è primo, ma McRae non vuole perdere l’occasione di trionfare e diventare il più giovane campione del Mondo.
In Galles, Colin spinge a tutta, Sainz non demorde e prova a tenere testa al fenomeno scozzese, spinto dalle motivazioni del correre in casa. Alla fine dopo 5h09'19", per soli 36" Colin McRae, all'età di 27 anni diventa il campione del Mondo più giovane di sempre, diventando anche il primo britannico a vincere il mondiale.
1996, ARRIVANO LE EVO - Dopo il mondiale '95, Colin e la Impreza si presentano ai nastri di partenza vogliosi di replicare il successo iridato. Peccato che, nella stagione 1996, Colin alterni ottimi risultati a pessime gare, il tutto condito da qualche ritiro di troppo, causato anche da qualche problema alla vettura. Il titolo va a Tommi Makinen, sulla rivale Lancer Evo, per McRae c'è almeno la gioia del bis finale, con l'accoppiata Sanremo-Catalogna. Il rally di Spagna rimarrà comunque nella storia, perché sarà l'ultimo rally della storia del Gruppo A, poiché con il nuovo mondiale verrà dato il benvenuto alle nuove World Rally Car. Con Makinen in difficoltà, Colin decide di regalare l'ultimo show della stagione e, aiutato da una grande Impreza, batte il compagno di team Pietro Liatti, 2° per soli 7", un distacco risicatissimo, in un Wrc che vede sempre distacchi più contenuti rispetto al passato. Sarà l'ultima vittoria del celebre modello 555 e anche l'ultima vittoria di una vettura Gruppo A.
1997, LIATTI FIRMA L’ULTIMO TRIONFO ITALIANO, COLIN SFIORA IL BIS - L’Impreza avrà ottenuto anche l’ultima vittoria dell’era del Gruppo A, ma nella prima gara della nuova stagione 1997, la vettura nipponica riuscirà a mettere il timbro anche con le nuove World Rally Car. Rally di Montecarlo 1997, si corre al 19 al 22 gennaio sul classico percorso del rally, che avrà il punto cardine nel Col de Turini, mentre la prima prova, sarà un’inedita sfida lungo i 3400 metri circa del circuito di F1. La speciale è vinta da Freddy Loix su Toyota Celica, ma quando inizia a diventare vera la corsa, sale in cattedra Carlos Sainz, che dopo la prima prova passa a condurre davanti a Tommi Mäkinen, mentre Piero Liatti con l'altra Subaru è terzo. Nella seconda tappa lo spagnolo della Ford, però, cede il passo al finlandese Mäkinen, che si trova in testa davanti all’italiano Pietro Liatti e allo stesso Sainz, mentre McRae perde il controllo della vettura e va fuori strada, chiudendo anticipatamente il suo Montecarlo. Durante la terza tappa, condizionata dalla pioggia torrenziale che si abbatte sul Principato, Tommi Mäkinen ha problemi alla sua vettura e perde due posizioni. Liatti riesce così a portarsi in testa, seguito da Sainz, e da Armin Schwarz e Uwe Nittel con la vecchia Evo III, davanti a Makinen. L’italiano controlla bene gli attacchi dell’ex-driver Subaru e, grazie ad una guida perfetta, riesce a distanziarlo a fine rally di 55”. Liatti vince il primo rally della carriera, primo italiano dal 1993, quando Biasion riuscì a far suo l’Acropolis. Sfortunatamente, sarà anche l’ultimo italiano a vincere una prova del Wrc.
La stagione Subaru prosegue alla grande, Kenneth Eriksson vince in Svezia, mentre McRae trova il primo acuto stagionale nell’ostico Rally Safari, grazie al quale salta in cima alla classifica iridata. McRae vince ancora in Corsica, ma tra errori e guai meccanici colleziona ben quattro ritiri di fila, dall’Acropolis fino all’Indonesia, neo-arrivata nel mondiale e quart’ultima prova del Wrc.
In tutto ciò arriva il secondo acuto di Eriksson, in Nuova Zelanda, ma il mondiale è ancora nel mirino di Colin. Rally di Sanremo 1997, Makinen ha 52 punti, Sainz 44, McRae 32. Colin, sugli asfalti liguri si scatena, l’unico che riesce a stargli dietro è Liatti, che da piemontese conosce comunque bene queste terre. A questo giro però non c’è la sorte a fermare McRae che così trionfa e riduce il gap nel mondiale, per Makinen la festa è rimandata. La penultima prova potrebbe essere decisiva, si va in Oceania per il Rally d'Australia dove McRae bissa il trionfo italiano, battendo proprio il rivale Mäkinen. Terzo chiude un sorprendente Didier Auriol, che dopo un periodo di assenza torna sul podio con la nuova Toyota Corolla.
Makinen non ha nulla da festeggiare, McRae è indemoniato e ha 10 punti di distacco, quelli che garantisce il RAC. Sembrerebbe impossibile, ma non per Colin, soprattutto perché Makinen potrebbe sentire la pressione, lui ha molto più da perdere rispetto allo scozzese, che se vincesse, avrebbe solo meriti, lui sarebbe quello che non è riuscito a gestire 20 punti. Fatto sta che in gara McRae dà spettacolo e vince, rifilando al 2°, Juha Kankkunen, dunque non uno qualunque, 3’ circa, mentre Sainz, 3° chiude a 4’. E Makinen? Il finlandese fa quel che può, lotta, non molla, ma McRae gli fa vedere i sorci verdi e l’incubo della sconfitta probabilmente lo stordisce. Alla fine, però, carpisce quell’importantissimo 6° posto che gli regala il secondo titolo iridato consecutivo. McRae è 2° per un solo punto, se la sua Impreza non lo avesse tradito forse sarebbe lui a festeggiare il secondo iride.
1998, MCRAE TRIS DI VITTORIE PER L’ADDIO - IL 1998 è l’ultimo anno di McRae in Subaru, lo scozzese è l’unico pilota di punta del team nipponico, che prova a fronteggiare la ritrovata Toyota e la ormai storica rivale Mitsubishi. Lo scozzese si regala l’ultima vittoria con la vettura che lo ha già reso un mito, in Grecia al Rally dell’Acropoli. Il rally inizia con il ritiro di Makinen dopo soli 4 km della prima speciale. Questa viene vinta dal compagno Burns su McRae. L’inglese, a bordo della Evo V, durante il secondo giorno è frenato da alcuni problemi e cede la leadership al francese Auriol, mentre McRae controlla, seguito da Sainz e Kankkunen. L’ultimo giorno Auriol sembra amministrare bene il vantaggio, ma un piccolo inconveniente elettrico lo fa rallentare e McRae, dopo aver recuperato un minuto circa, si porta al comando, concludendo in testa la corsa. McRae, con 5 punti di vantaggio su Sainz e 12 su Makinen, sembra potersi avviare verso il successo, ma tra qualche incidente di troppo ed una vettura sempre più inaffidabile, chiuderà il mondiale al 3° posto. Il titolo andrà, in modo incredibile, a Tommi Makinen. Il finlandese è out dopo qualche prova, Sainz è in testa, ma il motore della Corolla lo tradisce a 300 metri dall’arrivo. McRae, che era in agguato, dovrà fare i conti con la stessa sorte e a vincere il RAC sarà l’inglese Burns.
1999, L’ULTIMA PERLA DI KKK - Andati via Liatti e, soprattutto, McRae in Subaru si punta su Burns e sul sempreverde Juha Kankkunen. Fino al Rally d’Argentina la stagione dei due è fatta di ombre e poche luci, a causa di una vettura non ancora competitiva, rispetto alle rivali Toyota e Mitsubishi. In Argentina, però, Kankkunen pone fine a cinque anni di digiuno battendo il compagno Richard Burns. Dopo un Acropolis dominata da Burns e il Nuova Zelanda vinto da Makinen, si arriva sulle strade più amate da Kakkunen: il 1000 Laghi. Mentre Makinen rimane fuori, in testa si porta un altro finlandese, Marcus Gronholm, seguito da Kankkunen e da Burns. L’esperto finlandese attacca e mette sotto pressione il più giovane connazionale, che nell’ultima giornata commette un errore e gli lascia via libera: Kankkunen vince davanti al compagno Burns e a Sainz. Sarà l’ultima vittoria di una carriera trionfale, la stagione si concluderà con un 6°, un ed un 2° posto che non gli permetteranno di lottare per il titolo, mentre ci proverà il compagno di team Burns, che vincerà gli ultimi due rally della stagione, in Australia e al RAC.
2000, BURNS VS GRONHOLM - Non bastano solo le vittorie per vincere i mondiali, serve anche la costanza. Forse è quello che, nel 2000, penalizza uno stupendo Richard Burns, capace di contendere il mondiale alla nuova Peugeot 206 Wrc di Marcus Gronholm. Quattro vittorie, ma anche 5 ritiri, che alla partenza del RAC danno poche speranze all’inglese. Il finlandese battaglia con Colin McRae in testa, durante il Day1, ma deve lasciare strada a Richard Burns, autore di una furiosa rimonta, che lo ha portato dal 21º posto alla testa della corsa. Gronholm allora gestisce e si preoccupa di marcare il rivale senza prendere rischi. Alla fine Burns, indemoniato, vince il RAC, ma Gronholm, 2° al traguardo, conquista il titolo e pone fine al regno di Tommi Makinen.
2001, FINALMENTE BURNS - 1 sola vittoria, ma tanti podi: è quello che basta a Richard Burns per laurearsi campione del Mondo 2001. L’inglese, dopo qualche ritiro, e molti piazzamenti arriva al Rally RAC in forte rimonta, 2 punti da McRae e 1 da Makinen ed in più c’è anche Sainz ancora in lotta. Makinen viene appiedato subito dalla sua Mitsubishi, mentre McRae è autore di uno spettacolare incidente. Restano in gara solo due contendenti, che diventa uno solo quando anche Sainz esce di scena. Gronholm e Rovanpera regalano il titolo costruttori alla Peugeot, grazie ad una splendida doppietta, ma alle loro spalle chiude Burns che, grazie al podio, scavalca Makinen e McRae portandosi in testa al mondiale e vincendo il suo primo iride.
2002, MAKINEN E SOLBERG - È un anno segnato dal dominio di Gronholm e della Peugeot, che fanno filotto vincendo 8 gare su 14. Il mondiale però si era aperto in maniera diversa, con il dominio di Tommi Makinen al Montecarlo. Il finlandese era stato appena ingaggiato da Subaru per sostituire KKK. Makinen, perfetto lungo i chilometri del Rally monegasco aveva regolato un giovane francese, Sebastien Loeb, di cui si sentirà qualcosa più avanti, mentre 3° aveva chiuso un suo grande rivale, Carlos Sainz. La stagione però prosegue con il dominio Peugeot, interrotto sporadicamente da McRae, Sainz e proprio da Loeb. L’ultimo rally della stagione regalerà a Subaru l’ultima vittoria dell’anno, permettendo al suo pilota Petter Solberg di conquistare un insperato 2° posto nel campionato piloti.
2003, SOLBERG BEFFA LOEB - Il 2003 è l’ultimo acuto iridato della Impreza, grazie a Petter Solberg. Dopo un inizio di stagione in sordina, fatto di due ritiri e di un 6° posto, giunti a metà stagione vince il Rally di Cipro ed il Rally di Australia, dopo un bellissimo duello con il rivale di tutta una stagione, Sébastien Loeb, durato per l'intera gara. Dopo un ritiro al Sanremo, si giunse in Corsica, dove Solberg in maniera inaspettata vince il Rally. Un 5° posto in Spagna, a fronte di una vittoria di Loeb lo rispedisce al 2° posto in classifica e si arriva così al RAC. Loeb e Sainz, che zitto zitto è sempre lì, hanno 63 punti, mentre Solberg è a 62. Sainz va quasi subito out, lasciando via libera a Loeb e Solberg. Il duello tra i due regala spettacolo, ma alla fine il norvegese beffa sul filo di lana il francese, portandosi a casa RAC Rally e anche il mondiale piloti, proprio davanti al rivale e a Sainz.
2004, SOLBERG SI DEVE PIEGARE ALL’ALBA DEL RE - È l’alba del dominio di quello che diventerà il Cannibale: Sebastien Loeb, ma è anche uno degli ultimi anni al top per Subaru. Il campione del mondo è proprio in casa ed è il norvegese Peter Solberg, che ha beffato Loeb nel 2003. Il francese, però, nel 2004 restituisce il favore al rivale. Solberg però non resta mai a guardare e prova a reagire al dominio firmato Citroen-Loeb, centrando 5 vittorie in stagione. Importante il filotto che il norvegese, unico alfiere Subaru a lottare per l’iride, infila tra settembre e ottobre, dove fa tris (Giappone, Galles e Sardegna). Successi che in realtà servono soltanto a tenere dietro l’estone Markko Martin, vero rivale di Solberg durante la stagione, anche se soltanto per la piazza d’onore. Solberg prima del filotto aveva già vinto in Nuova Zelanda e Grecia, ma tra ritiri ed alcune prestazioni non all’altezza, il Mondiale non era mai stato realmente alla portata del costruttore nipponico.
2005, L’ULTIMA PERLA SUBARU - La stagione 2005 è una stagione strana per Subaru. Dopo un inizio a bomba, fatto di due vittorie e 3 podi in 7 gare, il team giapponese non riesce a rispondere agli attacchi delle francesi Citroen e Peugeot, dominatrici degli ultimi anni. A rendere meno amara la seconda metà di stagione, arriva il solito Peter Solberg. Siamo in Galles ed il mondiale è già in mano al cannibale Loeb, ma c’è da difendere il 2° posto dall’attacco di Marcus Gronholm. In Galles, Solberg, sfodera una prestazione da urlo grazie alla quale mette fine al dominio francese targato dalle coppie Citroen-Loeb (6 Rally consecutivi) e Gronholm-Peugeot (1 vittoria e 6 podi). Solberg in Galles riesce a mettersi alle spalle proprio il cannibale Loeb, mentre Gronholm va in difficoltà nelle fangose stradine gallesi e va out. È l’ultima vittoria per Subaru, ma è un risultato importante, perché consentirà a Solberg di chiudere il mondiale al 2° posto.
L’avventura Subaru nel Wrc continuerà fino al 2008, con la S14, sostituita per breve tempo dalla Impreza 2008, ma l’epopea Impreza, in pratica, si chiude alla fine della stagione 2005. Le vittorie alla fine saranno 50 e il team Subaru potrà esporre in bacheca tre titoli iridati tra i costruttori ed in più tre titoli piloti, con McRae, Burns e Solberg, ultimo alfiere e campione del mito Subaru.