È un'altra giornata di caos totale in casa Palermo, nonostante ci sia un calciomercato da approntare e una squadra da allestire per attaccare il prossimo campionato cadetto, magari per vincerlo in modo da tornare subito in serie A. Eppure continuano ad esserci problemi di natura strutturale e a livello societario, con la sede del club di viale del Fante che stamani è stata oggetto di un controllo a sorpresa da parte degli agenti della Guardia di Finanza. Controlli che hanno portato ad una serie di ipotesi di reato da parte, in particolare, del patron Maurizio Zamparini. Si parla di falso in bilancio, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio: accuse sicuramente non di poco conto, e che in base alle notizie arrivate in tal senso avrebbero riguardato non solo il Palermo calcio, ma bensì tutte le società e le attività commerciali controllate dall'imprenditore friulano. Un altro fulmine a ciel sereno che ha però portato ad una reazione furente, e come di consueto a mezzo stampa, da parte del patron del sodalizio siciliano, il quale ha fatto capire di non avere nulla da temere sulla situazione personale in qualità di imprenditore, e nemmeno per quella del club.

"Io sono stato più che danneggiato da questa vicenda - ha dichiarato Zamparini in un'intervista rilasciata per l'emittente televisiva TRM - . Non posso subire una violenza del genere. Sicuramente questa è una manovra di coloro che volevano portarmi via il Palermo a zero euro, ma non ci riusciranno, perché il nostro è un club a posto. L’immagine che danno del Palermo adesso non è buona, ma i conti del Palermo sono a posto". Una reazione probabilmente spropositata nei toni ma che di fatto non cambia nulla rispetto alle paure e ai timori espressi a pieno titolo dai tifosi del Palermo, i quali temono che dopo la fine brusca della trattativa che sembrava poter portare il club nelle mani del fondo anglo-americano YW&F Global Limited, ora possa aleggiare sulla società addirittura l'ipotesi di fallimento. Del resto, si è parlato più di una volta di una situazione debitoria per ben 40 milioni di euro, qualcosa che farebbe tremare i polsi a chiunque in una situazione di stallo come quella alla quale Zamparini sta costringendo il Palermo calcio.

Nel proseguio della sua intervista-sfogo, Zamparini rievoca anche un episodio che lo aveva riportato al centro dei riflettori della giustizia soltanto per una sua apparizione momentanea. Il che, a suo parere, farebbe capire quanto la sua figura possa dare eventualmente fastidio a procuratori e pm italiani che lo metterebbero, a suo dire, sempre nel mirino: "Quando due anni fa il pm di Napoli fece dei sequestri in tutta Italia per la questione dei procuratori, sono andato sulle pagine dei giornali come evasore perché non avevo fatto una fattura a Moggi di 63mila euro. Nulla di più. Questo sul mercato internazionale danneggerà l’immagine, perché molti investimenti mi salteranno. Ho un finanziamento di 100 milioni per il centro commerciale a Palermo e me lo rigetteranno, ne sono sicuro". Zamparini che, dunque, appare più preoccupato per i suoi investimenti in qualità di imprenditore che per la sorte del Palermo calcio.

Tanto che, nelle battute finali dell'intervista rilasciata alla TV palermitana, il patron del club di viale del Fante (che aveva già detto "possiamo anche tenere il mercato fermo e far giocare la Primavera") fa capire di non essere particolarmente preoccupato per la sorte di un club, la cui proprietà l'avrebbe già voluta lasciare e che probabilmente si interromperà solo in un caso, ovvero con il fallimento per mancanza di futuri acquirenti, almeno a suo dire: "Io ero già uscito di scena dal Palermo. Oggi aspettavo delle telefonate da degli investitori che volevano fare un’operazione dove io non farò più il presidente ed il proprietario del Palermo, perché penso al Palermo. Io non voglio tenermi il Palermo, a me non frega un ca**o de l Palermo, io voglio solo che il Palermo abbia un futuro trovando investitori come lo hanno fatto per le loro società Berlusconi e Moratti".