Maurizio Zamparini crede in Roberto De Zerbi. Un assunto che il presidente del Palermo non manca di ribadire alla vigilia di una partita importante come quella in programma domenica a Bologna. Intervistato dai colleghi del Corriere di Bologna, il numero uno di viale del Fante ha fatto capire di aver fatto un deciso cambiamento rispetto al passato, rapito dalle qualità del suo tecnico: "Credo nel lavoro di De Zerbi - ha dichiarato Zamparini -, sono sicuro che il Palermo si salverà. Non è mai successo che credessi in un allenatore come credo in De Zerbi. Gli manca l’esperienza, è vero, ma mi piace il suo calcio propositivo e come fa giocare la squadra. Ha solo bisogno di tempo e da me lo avrà. Diventerà un grande allenatore, non lo penso solo io. Ha le stesse idee di Guardiola e Luis Enrique, solo che non ha lo stesso organico di City e Barcellona. I giocatori lo amano, anche quelli che non giocano, e anche di questo devo tener conto".

De Zerbi rappresenta il presente e il futuro del Palermo, Donadoni è il suo rivale di domenica prossima. Ma l'attuale tecnico del Bologna era finito nel mirino di Zamparini nel recente passato: "È un bravo allenatore, lo volevo l’anno scorso e ci rimasi male quando lo prese il Bologna, perché avevo capito di dover cambiare allenatore. A Bologna vincemmo, ma non meritavamo. Non potevo cambiare Iachini dopo una trasferta".

Anche i colleghi bolognesi sono rimasti rapiti dal senso del gol di Ilija Nestorovski. E anche in questa intervista, Zamparini decanta le lodi del bomber macedone, capocannoniere del Palermo con sei reti: "A Palermo c’è chi diceva che avrebbe fatto un gol, massimo due in tutto il campionato, invece avete visto. Lo sapevo che era un grande attaccante, uno che ha il gol addosso non ti tradisce. Come non mi tradiranno gli altri 4 ragazzi. Sallai, Balogh, Lo Faso e Posavec con il tempo diventeranno protagonisti, come lo sono diventati Dybala e Vazquez".

Inevitabile chiusura dedicata alla trattativa con il fondo di Stato cinese. Zamparini ribadisce che gli investitori provenienti dall'estero sono i benvenuti a Palermo, anche se sarà necessario che mostrino interesse nel club e volontà di riportare la squadra ai livelli di qualche stagione fa: "Se in Italia arriveranno i cinesi sono i benvenuti, l’importante è che vogliano fare calcio serio e che non vengano qui a fare solo business".