Giornata di annunci e di presentazioni in casa Palermo. Dopo l'addio, a dir poco burrascoso, di Davide Ballardini, è la volta dell'ufficialità e della prima chiaccherata con la stampa per Roberto De Zerbi, chiamato da Zamparini per sostituire il dimissionario tecnico. Anno nuovo esperienza del tutto nuova per l'ex allenatore del Foggia, alla prima chiamata nella massima Serie, su una delle panchine più roventi e scottanti di tutta la Serie A.
"Sono contento di questa importante opportunità. La mia soddisfazione la voglio condividere con i giocatori del Foggia che ho allenato per due anni. Grazie anche a loro sono riuscito a farmi apprezzare dal Palermo. Devo ringraziare tutta la gente di Foggia, mi hanno dato tanto. Apro questa nuova avventura con entusiasmo e con la convinzione di poter far bene. So dove sono venuto, conosco anche le difficoltà che ci saranno. Prendere una squadra in corsa non è facile in una categoria top. So di avere il coraggio e le idee per essere sempre me stesso. Con la mia idea e la mia personalità cercherò di sfruttare questa grande occasione".
Sul primo approccio con il presidente, De Zerbi ha esordito così: "Ho conosciuto Zamparini, è lui l’artefice principale di questa scelta. Fino ad oggi con me si è comportato benissimo. Con Zamparini ci siamo parlati, io ho un carattere difficilmente manovrabile ma questo non compromette niente. Abbiamo parlato di calcio, è stato importante avere un dialogo con lui visto che in passato ho rinunciato ad altre offerte. Se sono venuto qua è perché la squadra che ho può permettermi di fare quello che credo. Spero di trasferire le mie idee ai giocatori il prima possibile. Non posso dire altro su Zamparini, non mi faccio influenzare dai giudizi visto che lo conosco poco ancora. Mi sono reso conto della grande organizzazione societaria presente qui a Palermo".
Con umità, ma anche con la ferma consapevolezza dei suoi mezzi e delle sue idee di calcio. "Non voglio cancellare i ricordi dello scorso allenatore, sarò io a dover convincere i giocatori a seguire il mio metodo. Anche io qualche mese fa ho lasciato un club, cercherò di essere una persona sempre leale e corretta. Non so quanto tempo ci vorrà per far mia la squadra, ma so l’impatto che voglio dare. Non stravolgerò la squadra dall’oggi al domani, so però che non c’è tempo. Voglio subito dare la mia idea di gioco, questo non è facile ma dipenderà dalla disponibilità dei giocatori. Questo è il calcio, se ho accettato è perché penso di poter imporre le mie idee in tempi ragionevolmente veloci. Il mio non è un calcio offensivo. Sicuramente voglio portare avanti un’idea su cui non scenderò a compromessi. Se sto qua è perché voglio portare avanti quello che è stato il motivo per il quale ho avuto richieste importanti. So che servirà l’equilibrio giusto e voglio che i giocatori si divertano durante l’incontro. Siamo in una categoria difficile, bisogna rispettare sempre l’avversario, ma la mentalità non dipende dalla differenza di valori".
Un pensiero rivolto anche agli obiettivi, con la salvezza che inevitabilmente sarà il primo scoglio da raggiungere: "Con Zamparini non abbiamo parlato di obiettivi ma solo della tipologia di gioco. Sarei bugiardo se parlassi di obiettivi visto che non conosco la squadra. Per adesso è necessario dare un’organizzazione alla squadra e fare punti. Passare dal gioco è importante perché attraverso quello arrivano i punti. A me interessa più come si sta in campo rispetto al numero dei giocatori. Mi interessa il coraggio e la predisposizione a voler fare la partita, essere propositivi e protagonisti".
Interessante risposta anche riguardo la rosa a sua disposizione, e dell'impatto avuto con la rosa: "L’impatto non è stato semplice visto che metà della squadra è fuori. Ho visto giocatori di qualità, il mio obiettivo è farli rendere al massimo. Il ruolo di Diamanti? Se lo metto in condizioni di giocare al meglio ne giovano tutti, il Palermo, io e lui stesso. In campo può far tutto e abbiamo anche tanti esterni d’attacco di qualità. Si possono trovare tante soluzioni al classico centravanti alto che tiene palla in avanti. Bisogna favorire i giocatori secondo un’idea precisa di gioco". Ed ancora: "Vitiello, Gazzi e Diamanti comunque sono dei giocatori importanti. Devono aiutare prima loro stessi e di conseguenza la squadra. Ognuno deve dare il suo senza guardare la carta d’identità senza guardare il passato. I terzini possono sia difendere che attaccare. Aleesami e Rispoli hanno la gamba per poter fare tutta la fascia, però è sempre una questione di equilibrio. I calciatori devono saper far tutto, devono avere l’intelligenza per capire quando fare una cosa e quando non farla".
Uno sguardo anche al primo impegno contro il Napoli e alle prospettive future sulla panchina rosanero: "Dispiace perdermi per una squalifica ingiusta un evento importante della mia vita come questo ma è così e devo adeguarmi. Il Napoli è la peggiore squadra da affrontare, una delle più organizzate dell'intero campionato. Questa la sto preparando a pezzi senza scombussolare i piani. In linea generale voglio una squadra con una chiara personalità. Sicuramente con squadre più attrezzate di noi ci si deve difendere, anche se la mentalità è un’altra cosa. Voglio una squadra coraggiosa".
Infine la chiosa, petto all'in fuori e con spiccata personalità: "Non devo dire niente ai tifosi del Palermo. Qualcuno pensa che io abbia tutto da guadagnare qui, ma invece non è così. Non voglio che le cose vadano male, ma poi sarà il campo a valutare tutto come sempre".
Inoltre, prima della presentazione del tecnico, è intervenuto anche il direttore sportivo rosanero, Faggiano, ha fatto il quadro della situazione in casa Palermo: "Non è mai facile lasciare la strada vecchia per quella nuova. Bisogna guardare avanti e con De Zerbi lo faremo. C’è rammarico e dispiacere per l’addio di Ballardini. La scelta di De Zerbi è stata fatta in accordo tra me e il Presidente, sappiamo che può essere uno degli allenatori emergenti a livello nazionale. Siamo contenti e soddisfatti, qualcuno penserà che siamo stati sfrontati altri che siamo stati invece lungimiranti. Spero che i risultati ci diano ragione e soprattutto che lo facciano le idee ed il gioco di mister De Zerbi. Lo scorso anno ho visto diverse partite del suo Foggia, conosco l’idea di gioco sua e del suo staff. Siamo convinti che possa fare il meglio per il Palermo".