L'attesa dei giornalisti presenti in sala stampa a Boccadifalco è stata delusa. Davide Ballardini non si è sbottonato di fronte alla possibilità di allenare Mario Balotelli in questa sua nuova stagione alla guida del Palermo, e durante la conferenza stampa che precede la sfida di san Siro contro l'Inter ha fatto capire di non voler dire neanche una parola su SuperMario: "Dico solo che il mio gruppo è composto da gente seria ed io penso solo a chi ho a disposizione e non a chi non posso allenare. Detto questo con il presidente Zamparini abbiamo parlato sul modo in cui inserire i giovani e sul loro ruolo in squadra e c'è sempre stata chiarezza da questo punto di vista. Società, direttore sportivo e allenatore sono stati molto chiari, si cerca di fare il massimo coi mezzi che ci sono".
Sul match contro i nerazzurri, Ballardini ammette di essere pronto a cambiare qualcosa rispetto alla "prima" contro il Sassuolo: "L'Inter ha una squadra composta da grandi giocatori che vorranno riscattare il passo falso fatto con il Chievo dunque non sarà una gara per nulla facile. Noi però cercheremo di metterli in difficoltà con un atteggiammo di gioco più sfacciato rispetto a quello visto contro il Sassuolo e sopratutto non concedendo punti di riferimento all'avversario. Sarà importante presentarsi con diversi uomini davanti la porta con inserimenti dei centrocampisti e degli esterni".
A livello tattico, Ballardini focalizza soprattutto sul ruolo di Robin Quaison: "La Juve gioca col 3-5-2 e da noi Quaison potrebbe fare il falso nueve anche se come nueve è stato molto falso. Ormai ha l'età giusta per far bene da seconda punta però dovrebbe proporsi di più. Chochev sta crescendo e se prende più consapevolezza con e senza la palla è un giocatore molto interessante. Per far bene con l'Inter dovremmo giocare come ha fatto il Chievo chiudendo tutti gli spazi e sfruttando il poco equilibrio che c'era in determinati momenti del match. Se saremo corti ed equilibrati e giocheremo da squadra allora potremo far male ma ci vorrà anche una buona dose di aggressività condizionando il loro possesso palla ma allo stesso tempo essere spensierati quando siamo in fase offensiva. Il tridente non è boccato ma si tratta di rendere la nostra manovra maggiormente imprevedibile".