Nella giornata pazza in cui giocare in casa diventa un tabù (solo il Carpi ha portato a casa i tre punti) il Verona cede ancora una volta al Bentegodi, vittima di un Palermo che esce da una settimana ancora più pazza, fatta di esoneri, allenatori licenziati e poi ripresi, nella migliore delle maniere. Eroe eponimo della gara, il portiere rosanero Stefano Sorrentino.
Le due squadre entrano in campo con l’obbligo di fare punti. Il Verona, ultimo in classifica senza vittorie, gioca sapendo già il risultato del Carpi, che ieri ha sconfitto l’Udinese portandosi a 14 punti, più 6 sulla rappresentativa scaligera. Dall’altra parte, il Palermo naviga anch’esso nella zona bassa, a più tre rispetto alla zona retrocessione. Per i padroni di casa, il match è un’ultima chiamata. Per gli ospiti, la possibilità di evitare il tracollo. Poste queste premesse, l’inizio di gara è piuttosto spento, con le due squadre che si studiano e, restando compatte in difesa, provano qualche imprecisa percussione in avanti. La prima buona occasione dei padroni di casa arriva dopo 14’, quando Sorrentino riesce a sventare una spizzata di Helander che poteva diventare pericolosa in area.
Dopo 17’, Souprayen riesce ad entrare in area, marcato male da Vazquez, e scarica su Ionita, che conclude di potenza: Sorrentino si deve superare. Prima grande occasione del match, e Verona vicina al gol. Passa un minuto, e Sorrentino è miracoloso ancora una volta: Il Pazzo Pazzini conclude di testa a botta sicura, il portiere rosanero si supera con la manona aperta, e poi è pronto di piede a parare la ribattuta del centravanti ex Milan ed Inter. Ora è un dominio del Verona, che dopo 20’ sfiora ancora il vantaggio; Andelkovic è costretto a chiudere in affanno su una buona iniziativa di Wszolek. Ma a sorpesa, a passare al 26’ è il Palermo, con Franco Vazquez, che aggancia un tiro sporco dalla trequarti e, in posizione regolare, è rapidissimo a girarsi e a realizzare sull’angolino basso, dove Gollini non può nulla. A questo punto, il Verona prova a reagire, ma in maniera troppo confusa per risultare efficace. Finiscono i primi quarantacinque minuti sul punteggio di 0-1, con il Palermo che nel finale ha preso fiducia, e il Verona in crisi nera.
Nella ripresa, Gigi Delneri prova a mescolare le carte in tavola inserendo Emanuelson al posto di Wszolek. Il secondo tempo inizia col Verona che prova ad alzare il baricentro, sfruttando soprattutto le due fasce. Dopo 9’, con un colpo di testa di Trajkovski, il Palermo sfiora il raddoppio, ma il tentativo si perde sul fondo. Al 16’, Emanuelson dalla sinistra libera Pazzini, che viene murato al momento del tiro; passano pochi secondi, e si presenta un’occasione fotocopia dalla destra. Questa volta, è Goldaniga che si immola a murare il Pazzo. Dopo 18’, un nuovo cambio per Delneri: esce Hallfredsson, troppo impreciso, ed entra Juanito Gomez. Sugli sviluppi del corner successivo al cambio, succede di tutto: prima Gollini si supera sul tentativo di Goldaniga di testa, e poi, sul capovolgimento di fronte, è bravo Sorrentino in corner su un tentativo dalla distanza di Viviani.
Al minuto 32, Urby Emanuleson, il migliore in campo della rappresentativa scaligera dopo il suo ingresso, prova una percussione e conclude di potenza; il tiro, troppo centrale, viene ribattuto a pugni chiusi da Sorrentino. Al 35’, clamorosa occasione del Verona, con Emanuleson, ancora lui, che la serve in mezzo rasoterra per Pazzini. Il suo tiro, a beffare l’uscita bassa di Sorrentino, si perde alto. Nel finale, il Verona le tenta tutte, soprattutto sull’asse Emanuelson-Viviani, ma la porta sembra stregata, e il pallone non entra. Dopo 40’, Toni è bravo a girarsi in area, ma il tiro, smorzato, finisce docile tra le braccia di Sorrentino. Dopo 3 minuti di recupero, l’arbitro Banti mette il fischietto in bocca, e pone fine alla partita. Il Palermo vince per 0-1, ed esce nel migliore dei modi da una settimana terribile.