E' opinione comune che i Campionati Mondiali di nuoto edizione post Olimpiadi siano generalmente poveri di contenuti tecnici, proprio perchè in programma nell'anno successivo alla competizione a cinque cerchi, obiettivo e chiusura di un intero quadriennio. Ha invece fatto eccezione a questo assunto la rassegna iridata di Budapest 2017, appena andata in archivio, che nella vasca della Duna Arena ha saputo regalare agli appassionati emozioni, sorprese e grandi prestazioni, anche dal punto di visto cronometrico. Diversi i protagonisti principali dell'edizione conclusasi, tra certezze e novità.
L'uomo nuovo dei campionati, quantomeno al maschile, è stato senza dubbio l'americano Caeleb Dressel, capace di aggiudicarsi ben sette ori (doppietta nei 50 e 100 stile libero, guizzo vincente nei 100 farfalla, contributo decisivo nelle staffette: 4X100 s.l., 4X100 misti, 4X100 mista stile libero, 4X100 mista mista). Impressionante la potenza della sua nuotata, aggredita dalla prima all'ultima bracciata, oltre che la tenuta in eventi tanto ravvicinati (tre primi posti nella sola giornata di venerdì 28, quando ha fatto la spola tra vasca e podio). In copertina ci finisce ovviamente anche Adam Peaty, il fantastico ranista britannico, altro nuotatore di potenza, che ha trionfato nei 50 e nei 100 rana, ritoccando più volte il record del mondo. Esce dalla Duna Arena in una nuova dimensione anche lo statunitense Chase Kalisz, trionfatore nei 200 e nei 400 misti, dimostratosi l'erede a stelle e strisce di Michael Phelps e Ryan Lochte nella disciplina più completa del nuoto in corsia.
Ma quello appena terminato è stato anche il Mondiale del cinese di Sun Yang, a picco negli 800 s.l. e non presentatosi nei 1.500 (non una novità, peraltro), ma pur sempre in grado di dominare i 200 e i 400, ribadendo la propria presenza ad altissimi livelli. Tra gli uomini, da sottolineare il successo dei due russi Evgeny Rylov e Anton Chupkov, due squilli d'autore, rispettivamente nei 200 dorso e nei 200 rana, con tanto di record europeo e dei campionati. Conferma per il sudafricano Chad Le Clos nei 200 farfalla, al termine di uno splendido duello con l'ungherese Lazslo Cseh, altro protagonista eterno dei campionati di casa, per il cinese Jiayu Xu, padrone dei 100 dorso, e per il francese Camille Lacourt, che ha chiuso una carriera eccezionale con la medaglia d'oro nei 50 dorso. Ottimo anche il Mondiale di Benjamin Proud, il britannico d'oro nei 50 farfalla e di bronzo nei 50 stile, per una nazione che ha confermato il titolo iridato nella 4X200 stile libero, grazie anche a Stephen Milne, Nicholas Grainger e James Guy, quest'ultimo sul podio, come terzo classificato (ex aequo con Joseph Schooling) nei 100 farfalla. Infine, Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti, un oro e un bronzo a testa per i gemelli diversi del nuoto italiano, tra 1.500, 800 e 400 s.l.
Al femminile è stato il Mondiale di Sarah Sjoestroem. La nuotatrice svedese ha sì mancato l'appuntamento con i 100 s.l. ("solo" argento, alle spalle di Simone Manuel), ma ha dominato la scena nel resto della velocità pura, prendendosi oro e sgretolando record del mondo nei 50 s.l., nei 50 e nei 100 farfalla. La definitiva consacrazione - semmai ce ne fosse stato bisogno - di una vera e propria fuoriclasse, che ha deciso di saltare i 200, gara in cui è argento olimpico in carica. L'americana Katie Ledecky ha fatto la solita incetta di medaglie d'oro (cinque: 400, 800, 1.500 s.l., 4X100 e 4X200 s.l.), ottenendo un secondo posto (ex aequo con l'australiana Emma McKeon) nei 200, alle spalle dell'intramontabile Federica Pellegrini. Una Ledecky apparsa stanca con il trascorrere di giorni e gare, non al top della condizione, ma con tale margine per prendersi comunque le luci dei riflettori della Duna Arena. Katie ha forse trovato una nuova rivale, la cinese classe 2002 Li Bingjie, vero astro nascente del nuoto internazionale. Da segnalare ovviamente anche i due ori nei misti di Katinka Hosszu, l'Iron Lady ungherese battuta in un paio di gare, come i 200 dorso (gran vittoria dell'australiana Emily Seebohm, bronzo pure nei 100) e i 200 farfalla (colpaccio della spagnola Mireia Belmonte Garcia, argento anche nei 1.500 s.l.).
Rassegna iridata in chiaroscuro per la canadese Kylie Masse, dominante nei 100 dorso, meno nello altre prove, mentre il colpo a sorpresa lo ha piazzato la brasiliana Etiene Meideros nei 50 dorso, davanti alla favorita cinese Fu. Ormai tra le grandi del nuoto Simone Manuel, capace di bissare l'oro olimpico nei 100 stile libero e di battere proprio la Sjoestroem, in una rassegna iridata che ha lungo vissuto della rivalità a rana tra l'americana Lilly King e la russa Yuliya Efimova. 2-1 in favore della statunitense, il bilancio complessivo, con doppietta nei 50 e nei 100, laddove Efimova ha impressionato nei 200, mancando almeno un'occasione nelle altre due gare. Per l'Italia, oro meraviglioso di Federica Pellegrini nella sua gara, i 200 s.l., e bronzo che sa di futuro per Simona Quadarella, nei 1.500 s.l.