Prosegue il corso americano. Gli Stati Uniti, al femminile, si confermano potenza mondiale, ribadiscono il titolo conquistato due anni fa. Un dominio sottolineato dall'alloro olimpico conseguito nella piscina di Rio ai danni del Setterosa. Nella serata di ieri, a Budapest, la finale iridata con la Spagna. Partita in equilibrio per una decina di minuti, con il pari iberico - 2-2 - in apertura di secondo tempo. Da lì, la lenta, ma inserobabile ascesa delle ragazze in calottina bianca. Più due all'intervallo lungo - 5-3 - il terzo quarto per sopire la resistenza spagnola. Un'impressione di forza, fisica e tecnica, senza eguali. Americano anche l'ultimo parziale, 3-1, per un computo complessivo di 13-6 che non lascia spazio a dubbi di sorta.
Dopo il colpaccio con l'Italia ai quarti e la sconfitta naturale con gli Stati Uniti in semifinale, la Russia supera, nella corsa al bronzo, il Canada e conquista l'ultimo gradino del podio mondiale. Un match che trova la sua soluzione nel secondo periodo, quando Karnaukh e compagne piazzano il break che risolve la sfida. 4-2 Russia, 7-5 alla pausa. Il divario di due reti si prolunga poi fino alla sirena che determina la fine della contesa.
Il Setterosa, dopo l'affermazione con l'Australia, capitola invece nella partita valida per la quinta piazza. Ad imporsi sono le padrone di casa dell'Ungheria, trascinate da uno splendido pubblico. Le azzurre veleggiano a strappi, alternano momenti di ottima pallanuoto ad errori puerili, sviste figlie di una condizione mentale non certo eccellente dopo la debacle con la Russia. 10-8 Ungheria, i primi due tempi, favorevoli alle magiare, condannano il Setterosa. Infine, settima piazza alla Grecia. Le elleniche domano l'Australia 8-6. Scarica tra l'ottavo e il sedicesimo, 4-1 di parziale, 5-1 complessivo. L'Australia mantiene inviolata la porta nell'ultimo quarto - dove va a segno due volte - ma non basta.