Quando uno sport piace così com'è non si dovrebbero cambiare le regole. Evidentemente il regolamento della pallavolo attuale, nello specifico il sistema di punteggio, secondo i soloni della FIVB va modificato. Vediamo in che cosa consiste questa possibile riforma e chi ha partorito l'idea.

Attualmente una partita di pallavolo si disputa al meglio dei 5 set, vince la squadra che per prima se ne aggiudica 3. I singoli parziali, ad eccezione del quinto in cui la formazione che arriva per prima a 15 punti se lo aggiudica, si concludono a 25. In tutti i casi bisogna però che una squadra abbia almeno 2 punti di distacco dall'altra, altrimenti si va avanti ad oltranza. Il tutto lo si fa utilizzando il rally point system, che è nato nel 1998 e dal 2000 ha sostituito definitivamente il cambio palla.

La riforma prevede il mantenimento del rally point system, cambiando però la durata della partita. Un incontro si disputerebbe al meglio dei 7 set, che si concluderebbero tutti a 15 punti, come il tie-break attuale. La partita verrebbe quindi vinta dalla squadra che si aggiudicherebbe 4 parziali.

L'idea è partorita dalla commissione allenatori FIVB, radunatasi a Losanna. Di questa fanno parte: l'allenatore di Trinidad e Tobago, quello dell'Inghilterra, del Bahrain, dell'Egitto, della Cina, dell'Ucraina, Giovanni Guidetti, Philippe Blain, McCutcheon, Rusek e molti altri. La motivazione è quella di accorciare la durata delle partite, favorendo le esigenze della televisione e al tempo stesso di vedere parziali più combattuti fin dalle prime battute di gioco. Inoltre si vorrebbe catturare un numero maggiore di appassionati. Il Consiglio della FIVB ha deliberato che questa riforma verrà testata ai prossimi Mondiali Under 23 di agosto e settembre, per vedere se incontrerà il gradimento di giocatori, allenatori, tifosi e addetti ai lavori.

Perchè rovinare qualcosa che funziona così com'è? Non si venga a dire che la pallavolo non è seguita. I palazzetti fanno registrare spesso i sold out, i maggiori eventi sono molto apprezzati anche dal pubblico televisivo, gli incontri non sono per nulla noiosi e i set attuali sanno regalare pathos ed emozioni. La scusa dei tempi televisivi non regge. Provate a chiedere ad esempio di accorciare la durata della 24 Ore di Le Mans, della 500 miglia di Indianapolis, di un incontro dei tornei maschili di tennis del Grande Slam, di una tappa di montagna di una grande corsa a tappe di ciclismo come Tour de France, Giro d'Italia o Vuelta, di una partita di calcio, di un match di rugby, football americano oppure hockey su ghiaccio. Perché mai modificare solo uno di questi eventi suonerebbe come una bestemmia o un sacrilegio verso gli appassionati, invece quando si parla di pallavolo tutto è lecito?

Meditate gente, meditate prima di rovinare uno sport bello come il volley.

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Alessandro Brugnolo
Senza sport non so stare poichè per me rappresenta uno stile, una filosofia di vita.