Federica Pellegrini lascia la vasca di Riccione con un sorriso. Nei 200, scalfisce ancora una volta il muro dell'1'56, tocca in 1'55"94 e lancia un monito alle avversarie principali in vista del prossimo mondiale. Pur non al meglio, già ad aprile la Pellegrini si attesta su tempi d'eccellenza. La gara si rivela entusiasmante, perché, rispetto al consueto, la divina non è sola. Alice Mizzau - al titolo nei 400 - rende difficile la vita alla super campionessa. La Mizzau recupera addirittura qualcosa nel terzo 50 e si presenta all'uscita dall'ultima virata a meno di mezzo secondo dalla Pellegrini.
Il finale è di Federica, senza dubbi di sorta. Si alza sull'acqua, bracciata rotonda, poderosa. La Mizzau, stremata, si spegne, ma il tabellone certifica la bontà della sua gara. 1'57"77, crono non lontano da quanto richiesto per la spedizione iridata. Crono altresì importante per un'eventuale staffetta. Terza è Stefania Pirozzi, anche per lei cenni di risveglio. Nettamente sotto i due minuti, archivia la pratica in 1'58"94.
La classe '98 Ceracchi è la prima sopra il citato muro dei due minuti, osserva da vicino le veterane, trae spunti significativi in vista delle prossime prove, di una sicura crescita.
I passaggi della Pellegrini: 27"25 - 56"50 - 1'26"08 - 1'55"94