In passato si è spesso discusso e ancora oggi lo si fa sull'uso della tecnologia per aiutare gli arbitri a prendere le decisioni corrette, evitando di commettere errori. Il calcio sta collaudando la VAR, nel basket esiste l'instant replay, nel rugby abbiamo il television match official (TMO), nel tennis abbiamo il challenge o occhio di falco, nel volley abbiamo il video check. Purtroppo però quest'ultimo è stato al centro delle polemiche per quanto accaduto sabato scorso.
Quel giorno al PalaResia di Bolzano è andato in scena l'anticipo televisivo, valido per la settima giornata di andata del campionato di pallavolo femminile, Samsung Gear Volley Cup, tra le padrone di casa del Neruda e la Promoball Metalleghe Montichiari. La partita è stata vinta dalle padrone di casa per 3-0. Purtroppo però l'incontro è stato condizionato da un macroscopico errore arbitrale, provocato dal modo sbagliato in cui è stato consultato il video check. Il primo set si è concluso sul 25-23 per Bolzano, grazie ad una fast di Christina Bauer. Se però guardiamo attentamente un video apparso sul Giornale di Brescia e poi condiviso sulla sua pagina Facebook da Montichiari notiamo che qualcosa non torna. Osservando le immagini si può notare come l'attacco della stessa Bauer sia terminato fuori e il pallone sia stato respinto in campo da uno spettatore. Gli arbitri in un primo momento avevano dato il pallone fuori. Poi però c'è stata la richiesta di video check da parte dell'allenatore di Bolzano Francois Salvagni. L'addetto allo stesso video check ha isolato l'immagine in cui il pallone risultava in campo, pensando che ciò fosse avvenuto per mezzo dell'azione di gioco senza considerare il gesto dello spettatore. Gli arbitri hanno così modificato la loro decisione, assegnando il punto a Bolzano, che si è aggiudicata il primo set. Poi di set ce ne sono stati altri 2, però come si fa a non parlare di partita falsata?Fra l'altro non è neppure la prima volta che il video check finisce sul banco degli imputati questa stagione, sia nel campionato femminile ma anche in quello maschile. In alcuni casi non è stato possibile consultarlo durante la partita perchè non funzionante, ad esempio: in Bergamo Busto Arsizio e Sir Safety Perugia Azimut Modena.
Tornare indietro a quando il video check non esisteva sarebbe deleterio. Infatti l'assenza della tecnologia è costata purtroppo uno scudetto alla Diatec Trentino (finale 2011-2012 con un attacco nettamente dentro, dato invece fuori dagli arbitri che ha deciso il tie-break e la partita a favore della Lube). Occorre però migliorare il video check dal punto di vista tecnologico e formare adeguatamente chi lo deve consultare, allo scopo di evitare certi errori. Per fortuna che il volley non è il calcio se no ci sarebbero state trasmissioni e pure interrogazioni parlamentari.
L'episodio incriminato