L'Italia del ct Lucchi supera 3-0 anche l'Austria e si conferma in testa alla Pool A delle qualificazioni ai prossimi Europei di volley femminile del 2017. Risultato scontato, visto l'ampio divario tecnico presente tra le due squadre, ma con qualche spunto di riflessione da tenere presente.

La vittoria è stata netta, e per due set, è sembrata la fotocopia del match di ieri: vale a dire, primi due set scivolati via velocemente dove l'Italia ha mostrato un buon gioco e la voglia di imporre da subito il suo maggior potenziale. Nel primo set Egonu ha spadroneggiato, firmando 10 punti e 3 aces, in un parziale che si è chiuso sul 25-14 Italia, dopo un errore austriaco. Nel secondo set Lucchi conferma la formazione che è scesa in campo nel primo, ossia la diagonale Orro/ Egonu, Tirozzi e Caterina Bosetti in banda, Chirichella e Danesi al cemtro e Leonardi libero; i risultati sono gli stessi del primo set, con l'Italia che scatta subito avanti, andando 8-3 al primo time out tecnico grazie ad un bel primo tempo di Danesi, allungando ancora con Tirozzi sul 12-4, ed andando al secondo time out tecnico sul 16-7 grazie ad Egonu che chiuderà la sua gara con 16 punti totali. Fin qui gara perfetta delle Azzurre, che oltretutto hanno approfittato degli errori delle austriache, di livello davvero inferiore: pertanto è anche difficile valutare i progressi ed il reale valore del gioco azzurro dato il livello delle avversarie. Dunque, sul 16-7 Italia, il ct Lucchi giustamente effettua una girandola di cambi per dar spazio a tutte le giocatrici, e set che si chiude sul 25-12 per l'Italia grazie a una bella giocata della neo entrata Nicoletti, ma dopo che le Azzurre avevano concesso qualcosa alle austriache a seguito del nuovo assetto in campo.

Nel terzo set la formazione messa in campo dall'Italia è la seguente: Malinov/ Nicoletti in diagonale, Tirozzi e Guerra in banda, Bonifacio e Folie al centro, Leonardi libero, che poi verrà sostituita da Parrocchiale. Questo set è tutta un'altra storia, nel senso che, dopo una partenza sprint delle Azzurre che si portano sul 5-1 grazie anche ad un buon turno al servizio di Bonifacio,subiscono la reazione austriaca che con due aces si riportano in parità, e da questo momento, in pratica smettono di giocare fin quasi al finale di set. La ricezione azzurra va in crisi, la difesa non è sempre ben posizionata e concede qualcosa agli attacchi austriaci, e di conseguenza, ne risente l'attacco. Ma le Azzurre in questa fase sembravano non essere focalizzate sulla partita anche da un punto di vista mentale: in alcuni scambi troppa confusione, e quasi impotenza di fronte alle situazioni che stava proponendo il set. Così l'Austria ne ha approfittato per salire fino al 15-9; Guerra inizia a carburare e prova a riportare sotto le Azzurre, ma l'Austria sembra poter tenere e va avanti al secondo time out tecnico sul 18-13. Da questo momento torna l'Italia, che è ben guidata da Guerra, la quale con i suoi attacchi prima riavvicina le Azzurre e poi recupera la parità a 20; l'Austria torna a sbagliare parecchio e l'Italia costruisce il break decisivo con Nicoletti e Guerra, la più positiva del terzo set, e colei che chiude set e match sul 25-21 dopo un miracolo in difesa di Parrocchiale. Terzo set con luci ed ombre dunque: davvero brutto il passaggio a vuoto della fase centrale, che dimostra quanto ci sia da lavorare a livello globale: solo il livello basso dell'Austria ci ha permesso di rientrare nel set e chiudere una partita sin lì dominata ma che stava per essere rimessa in discussione; con un'avversaria un po più quadrata e dotata l'avremmo pagata cara. Ma a voler vedere il bicchiere mezzo pieno è da lodare la reazione avuta dalle Azzurre, che hanno recuperato una situazione che si stava facendo complessa, e, una volta trovate le giuste misure in campo, sono riuscite a rientrare nel set e a chiuderlo a proprio favore. In fondo l'età media di questa squadra è molto bassa, quindi qualche passaggio a vuoto è fisiologico, ed anzi, aiuta a capire dove e come lavorare per migliorare: l'importante è riuscire a limitarli il più possibile in modo da non pagarne le conseguenze nei momenti decisivi dei match.

Domani la sfida con l'Ucraina, capolista della Pool insieme all'Italia.