Si conclude la seconda tappa di World League al Palalottomatica. Terza e ultima partita a Roma, gli azzurri si fermano al cospetto degli Stati Uniti, 3-0 il punteggio finale (25 – 22,25 – 23, 25 – 23). L’Italia è ancora in corsa per la Final Six: due vittorie e una sconfitta in questo secondo step, 4° posto a 12 punti nella graduatoria generale.

Blengini schiera Giannelli al paleggio, Vettori opposto, in banda Zaytsev e  Lanza, Piano e Birarelli centrali, Colaci libero. John Seraw manda  Christenson al palleggio,  Anderson opposto, Sander e Jaeschke in banda, al centro Lee e  Smith, Shoji libero.

Primo Set

L’Italia parte contratta e l'avvio di gara favorisce gli USA. 3-1 e poi 7-3 per i nostri avversari. Azzurri con il freno a mano tirato, il muro americano è strabiliante e Zaytsev sbatte sulle mani protese della formazione a stelle e strisce. 16-8 al secondo time-out tecnico, Antonov rileva Zaytsev, gli azzurri trovano un buon abbrivio, con Giannelli che si affida a Vettori. 20-17, un ace di Piano riaccende il set. Smith - al servizio - respinge l'Italia. 25-22.

Secondo Set

4-0 Stati Uniti al rientro in campo, l'Italia lotta, ma perde, alla lunga, lo scambio. Vettori è il punto di riferimento azzurro, le sue giocate mantengono la nostra nazionale in linea di galleggiamento. Buti prende il posto di Piano, mentre gli americani perdono spesso le coordinate e semplificano il ritorno azzurro. Sempre Vettori, pari 19. Al dunque è però ancora dei nostri avversari l'ultima parola. 25-23.

Terzo Set

Birarelli mura Christenson e impatta a quota 5. L'urlo del capitano scuote l'Italia.  Ace di Giannelli e sorpasso azzurro. Qualche imprecisione di troppo mette in ginocchio un'Italia di carattere, gli Stati Uniti toccano il più tre, ma l'equilibrio è evidente. Lanza batte un colpo, ma Blengini vede i suoi sempre di rincorsa. Cester entra al posto di Birarelli, l’Italia non vuole mollare e trova il 21 pari. Non basta. 25-23, per la seconda volta.

Un'Italia che a tratti produce buona pallavolo, mancano un pizzico di decisione e concretezza. Molti errori in battuta, qualche difficoltà di troppo nell'entrare nel parziale. Cantiere aperto, ma la base è ottima.