Non si può di certo dire che l'FIVB se ne sia stata con le mani in mano nell'ultimo periodo: dopo la proposta - per fortuna fallimentare - di una rivoluzione del sistema di punteggio delle partite, infatti, ecco arrivare una novità destinata a cambiare l'ordinario svolgimento dei match. Il Challenge, versione internazionale dell'italiano Video Check, potrà essere chiamato anche ad azione non conclusa, interrompendola. I risvolti di questa innovazione saranno molteplici, non ultimo il suo impiego a livello tattico.
Conservando entrambe le chiamate per i finali di set, infatti, i CT avranno la facoltà di interrompere le azioni decisive concedendo alla propria squadra la possibilità di rigiocarle. Assisteremo, dunque, a partite falsate dalle abilità strategiche degli allenatori, i quali diventeranno sempre più protagonisti dei match. Il nuovo impiego del Challenge vedrà nella World League e nel World Grand Prix 2016 il suo periodo di prova prima della decisione definitiva.
LE REGOLE - La tecnologia utilizzata dal Challenge sarà quella dell'Hawk Eye (l'occhio di falco diventato famoso grazie al tennis), la quale riprodurrà il percorso svolto dal pallone in una versione computerizzata. I Challenge a disposizione delle squadre per set continueranno a essere due: in caso la chiamata smentisse la decisione arbitrale, le possibilità di controllare l'operato dei giudici di gara rimarranno due; viceversa, se la decisione arbitrale venisse confermata, i Challenge disponibili verrebbero ridotti di una unità. Il Challenge potrà verificare la palla dentro o fuori dal campo, il tocco del muro, l'invasione a rete, il fallo di piede in battuta e nell'attacco da seconda linea, il tocco dell'astina da parte del pallone o di un giocatore e l'invasione della riga che divide a metà il campo posta sotto la rete.