Dopo l'eliminazione della Pomì Casalmaggiore, detentrice del titolo di Campione d'Italia, anche l'Igor Gorgonzola Novara ha dovuto dire addio ai sogni di gloria: le due protagoniste nella finale scudetto della passata stagione sono state costrette loro malgrado ad abbandonare prematuramente i playoff attualmente in corso.
Ma se per la Pomì Casalmaggiore (fatta fuori ai quarti da una sorprendente Foppapedretti Bergamo) si è trattato comunque di una stagione molto positiva, iniziata con la conquista della Supercoppa Italiana e culminata con la bellissima ed inaspettata vittoria della Champions League, non si può dire altrettanto per la formazione piemontese dell'Igor Novara, che ha chiuso con l'amaro in bocca un'annata rivelatasi assai complicata fin dal principio.
Nonostante un roster di primo livello, composto da atlete con un gran potenziale (Chirichella, Signorile, Fabris, Guiggi solo per citarne alcune), il percorso della squadra piemontese è iniziato subito per il verso sbagliato con la sconfitta nella Supercoppa Italiana, proprio per opera della sua bestia nera Pomì Casalmaggiore. Sono seguite poi a ruota l'eliminazione dalla Champions League, dalla Cev Cup, dalla Coppa Italia e dai playoff scudetto, il tutto condito da dichiarazioni al vetriolo da parte dello sponsor, esoneri, tensioni, polemiche e chi più ne ha più ne metta.
Il primo a pagare le spese di questo malcontento generale è stato l'allenatore Luciano Pedullà, sollevato dall'incarico a metà dicembre dopo il mancato superamento della fase a gironi di Champions League e sostituito in corsa da Marco Fenoglio.
Quello che doveva essere un tentativo per restituire serenità ed entusiasmo alla squadra in realtà si è rivelato un mezzo fallimento: le polemiche infatti non sono mancate anche sotto la guida tecnica del nuovo coach ed il rendimento della squadra ha continuato ad essere discontinuo ed insoddisfacente. Da non tralasciare lo sfogo dello stesso Fenoglio, che dopo l'ennesima brutta prestazione delle azzurre contro Scandicci, ha accusato in conferenza stampa le proprie atlete di scarso impegno, gettando così altra benzina sul fuoco.
In poche parole un autentico annus horribilis per la formazione piemontese, un anno più ricco di bassi che alti, in cui da salvare resta poco o niente: la fresca eliminazione ai quarti di finale dei playoff scudetto per mano della Liu Jo Modena è stata l'ennesima conferma della fragilità di questo gruppo.
Difficile capire l'origine del malessere e delle tensioni che hanno accompagnato Novara in tutta questa infausta stagione, si potrebbe ipotizzare che la delusione per il tricolore sfumato lo scorso anno sia stata troppo cocente e abbia lasciato qualche scoria di troppo all'interno dello spogliatoio e della società. Ma anche se così fosse, ciò non potrebbe essere considerato un alibi sufficientemente valido.
L'unica certezza che questo finale di campionato porta con sé, è la necessità di un ripensamento generale in vista della prossima stagione: parola d'ordine azzerare, fare tabula rasa, eliminare tutto ciò che di negativo c'è stato e ripartire con un gruppo di lavoro serio e compatto.
L'Igor Gorgonzola Novara lo deve in primis a sé stessa, una società che ha fatto la storia della pallavolo italiana, ma lo deve anche e soprattutto ai suoi tifosi che, seppur in mezzo alla burrasca, non hanno mai abbandonato la nave azzurra.