Vavel Italia oggi inaugura una nuova rubrica che avrà per argomento il volley femminile. Inizieremo un viaggio all'interno delle tredici squadre che militano nel campionato di serie A1 femminile, facendovi incontrare le protagoniste.

La prima tappa del nostro itinerario è Casalmaggiore, una cittadina di 15.407 abitanti in provincia di Cremona, in Lombardia, che è salita agli onori delle cronache per la conquista dello scudetto 2014/2015 da parte della Pomì. Un titolo inaspettato alla vigilia ma meritato. Capitano di questa formazione è la schiacciatrice napoletana classe 1986 Valentina Tirozzi. Il posto quattro ha mosso i primi passi nella sua città, precisamente alla Ester. Il suo percorso è proseguito poi per: Vicenza, Pavia, Castellana Grotte, di nuovo il capoluogo berico, Jesi, Piacenza, Urbino, Pesaro, Conegliano e poi Casalmaggiore.

Nel palmares di Valentina Tirozzi figurano il già citato scudetto 2014/2015 e la Supercoppa Italiana, primo trofeo della stagione 2015/2016, entrambi vinti in maglia Pomì. Tra i riconoscimenti individuali ha ottenuto i seguenti premi: miglior ricezione e miglior battuta di serie A1 nel 2012/2013, Mvp del Campionato 2014/2015. Per quanto riguarda le statistiche, nella gara di Regular Season del 2011 in maglia Chateau d'Ax Urbino contro la Yamamay Busto Arsizio, ha posto Valentina Tirozzi tra le atlete con il maggior numero di ricezioni perfette in un incontro di campionato, con 36 palloni su 48. Queste prestazioni le hanno spalancato le porte dell'azzurro; infatti in nazionale ha preso parte al World Grand Prix e all'Europeo di Belgio ed Olanda.

Innanzitutto complimenti per la Supercoppa italiana appena conquistata. Ti aspettavi che nonostante il poco tempo per preparare la partita, causa gli impegni con le nazionali e l'amalgama di squadra ancora da trovare, avreste portato a casa il trofeo?

"Non credo si possa dire che me l'aspettavo. Credo si possa dire che la desideravo, come tutte le mie compagne, e che questo desiderio alla fine è stato più forte delle difficoltà che sapevamo ci sarebbero state data la particolare situazione".

Possiamo dire che fanno parte del cosiddetto DNA della Pomì l'animus pugnandi e la capacità di poter venire a capo di qualsiasi avversaria in qualunque momento della partita?

"Certamente si! La capacità e la voglia di lottare fino all'ultima palla anche quando la partita sembra già chiusa sembra essere davvero la stessa della passata stagione e quindi credo che questo aspetto potrà,  anche quest'anno, essere un nostro valore aggiunto".

In che cosa si differenzia l'ambiente di Casalmaggiore rispetto ad altre realtà in cui hai giocato?

"Ho giocato in molte realtà e ognuna aveva le sue caratteristiche. Casalmaggiore è una piccola realtà, ed è speciale perché in grado farci sentire amate, coccolate e seguite come se fossimo a casa, facendoci dimenticare ogni pressione".

Consideri questa Pomì più o meno forte rispetto a quella della scorsa stagione?

"E' una squadra diversa, costruita per riuscire a competere ad alto livello in tutte le manifestazioni, con diverse giocatrici blasonate e che hanno vinto molto in carriera. Disponiamo di una panchina più lunga e attrezzata rispetto alla passata stagione,dove in poche siamo riiscite a fare qualcosa di unico. Non farei un paragone tra le due squadre, perché entrambe secondo me sono molto forti, in modo differente".

Quali squadre ritieni più ostiche nella lotta per lo scudetto?

"Piacenza e Conegliano hanno costruito due formazioni veramente forti, ma anche Novara e Modena, oltre che Bergamo non vanno sottovalutate. Ad ogni modo credo che il campionato italiano quest'anno sarà di livello molto alto e che nessuna formazione possa essere mai sottovalutata".

Che cosa pensi della presenza del Club Italia per la prima volta in serie A1?

"Credo che la scelta di far partecipare il Club Italia alla A1 possa avere un senso pensando alla crescita di quelle che saranno le pallavoliste italiane del futuro. Inoltre questa estate ho avuto modo di allenarmi con diverse di loro e credo che sapranno impensierire diverse formazioni".

Qual è il bilancio nel bene e nel male della tua lunga estate con la nazionale azzurra e ritieni la qualificazione olimpica possibile?

"La mia estate e' stata molto intensa e lunga e credo mi abbia dato modo di crescere molto sotto molti punti di vista. Nonostante la chiusura infelice all'Europeo quindi il mio bilancio è molto positivo. Ritengo che la qualificazione olimpica sia assolutamente possibile, anche se non semplice".

Se dipendesse da te cosa faresti per valorizzare ancor di più il movimento della pallavolo e ritieni soddisfacente la visibilità di questo sport nei media?

"Ritengo che l'attenzione dei media verso il volley stia aumentando molto negli anni, ma che non sia ancora sufficiente. Comincerei col dedicare meno pagine sui giornali, in tv e in radio a  partite di calcio del tutto irrilevanti per lasciarlo al volley e ad altri mille sport, che tra le altre cose regalano spesso trofei e medaglie al nostro Paese in giro per il mondo. Inoltre sarebbe bello potenziare i mezzi dedicati a questi sport quando vengono trasmessi in tv. In Paesi come la Polonia o l'Olanda la qualità delle immagimi durante le partite e'enormemente superiore a quelle Italiane. Questo renderebbe sicuramente più spettacolare la visione da casa di una partita anche in Italia!"

Se potessi che cosa cambieresti delle regole del volley per renderlo più spettacolare?

"Direi che le regole cambiano fin troppo spesso negli ultimi anni!! Comunque anche nel campionato italiano femminile sarebbe forse  ora di introdurre il video check". 

Chiudiamo con l'ultima domanda. Quali parole useresti per convincere i lettori di Vavel Italia che ancora non lo conoscono ad avvicinarsi al volley e nello specifico al campionato italiano femminile?

"Li inviterei al palazzetto a vedere una delle nostre avvincenti ed interminabili partite! Spessissimo è più che sufficiente a farli innamorare del nostro bellissimo sport."

Vavel Italia ringrazia Valentina Tirozzi e la società Pomì Casalmaggiore per la loro cortesia e disponibilità.

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About the author
Alessandro Brugnolo
Senza sport non so stare poichè per me rappresenta uno stile, una filosofia di vita.