Semplicemente meravigliosa. Una gara perfetta per un baluardo degli sport acquatici italiani. Tania Cagnotto finalmente ce l'ha fatta, emozionata e commossa, ha trovato il meritato premio a una carriera pazzesca, dove solo lei è riuscita a tener testa al dominio cinese.
Elegante, leggera, delicata, ogni tuffo è parso un dolce avanzare verso l'alto, paradosso di una disciplina dove ad ogni salita segue una caduta. La ragazza, che ormai è donna e affronta l'ultimo mondiale prima del congedo olimpico, ride tra le lacrime contagiando gli occhi di spettatori e telespettatori, rivive ogni sacrificio e ogni delusione per assaporarne l'imprevista bontà e agguanta lo splendente oro di chi è migliore al mondo.
Il trampolino è quello da 1 metro, forse il più semplice ma pure quello della beffa spagnola, e ora la testa è proiettata avanti, all'appuntamento con quello da 3 metri, dove con l'amica Dallapè non è riuscita a confermarsi e volare in anticipo verso Rio. Non importa, non conta nulla, l'età diventa esperienza dal valore aggiunto e la fragilità apparente è sinonimo di forza e determinazione.
Tania Cagnotto, una predestinata, dai modi garbati e gentili, amata e ringraziata per tutto quello che trasmette, ha tenuto su il baraccone da sola per molto tempo e ora inizia i saluti con i primi sussulti di chi ha visto in lei un esempio e uno stimolo.
Orgoglio e tenerezza, il suo talento segna l'ennesima impresa, lascia esclusivamente ammirazione e ricorda, se mai ce ne fosse bisogno, quanto gli atleti, al di là di tutto, possano arricchirci.