Tania Cagnotto e Francesca Dallapè restano fuori dal podio mondiale nel sincro 3 metri a Kazan 2015 mancando, per meno di due punti, la medaglia e la qualificazione olimpica anticipata. Arriva, dunque, una cocente delusione per i colori azzurri in una giornata, la prima di questo Mondiale, dal sapore agrodolce. Il bronzo conquistato da Furlan nella 5km maschile in acque libere e il sesto posto della coppia Verzotto-Batki nel sincro 10 m a 4/5 di gara a medaglia avevano lasciato buone sensazioni ma le azzurre non sono riuscite ad ingranare. E se il buongiorno si vede dal mattino la gara disputata in eliminatoria doveva essere un segnale. Tania e Francesca sbagliano tantissimo chiudendo in settima posizione con uno dei punteggi più bassi della loro carriera.
I due obbligatori eseguiti nella gara del pomeriggio fanno sperare che qualcosa si sia mosso in meglio con le azzurre che chiudono le prime due rotazioni al terzo posto dietro solo alla Cina e al Canada. Poi, una serie di sbavature, in una gara tattica come una finale mondiale degna di questo nome dovrebbe essere e tiratissima a livello di punteggio, ha concesso alla avversarie di guadagnare terreno. La differenza infatti si fa con i liberi. Abel e Ware, la coppia canadese, non rischia il doppio e mezzo avanti con due avvitamenti, coefficiente 3.4, che era costato l’oro ai recenti Giochi Panamericani. Cagnotto e Dallapè nel primo non convincono: ottengono 63.90 con l’avvitamento avanti e perdono posizioni, ritrovandosi seste a otto punti dal podio. Ma non sbaglia quasi nessuno e la gara diventa sempre più in salita. Come questa mattina il tuffo più ostico per le ragazze è il triplo e mezzo avanti, portato per la prima volta in una rassegna iridata. Le azzurre lo eseguono molto meglio rispetto alle eliminatorie, ma sbavano un pochino e la giuria non paga la loro performance: 66.03, ancora sesto posto ma zona medaglie che si allontana a dieci lunghezze. Non basta poi un doppio e mezzo ritornato carpiato da 71 punti per dare una svolta a una gara ormai compromessa.
Chiudono quinte, a quota 302.43 punti, meno di due dal podio, dietro all'Ucraina ma scavalcando in extremis la coppia russa, padrona di casa, che con un ultimo tuffo imbarazzante butta via tutte le chance di podio che a 4/5 di gara sembrava cosa certa.
Pensare che bissare il punteggio ottenuto a giugno agli Europei di Rostock (313), quando le azzurre son salite sul gradino più alto del podio per la settima volta consecutiva, sarebbe ampiamente bastato per arrivare a medaglia aumenta la delusione. Ci si aspettava una gara di altro livello. Certo è che la coppia d’oro dei tuffi nostrani ci aveva abituato fin troppo bene, fin da Roma 2009 quando, al debutto, chiuse con uno splendido argento a “soli” 18 punti dalle regine cinesi.
E proprio la Cina, come da pronostico, trionfa staccando tutti e chiudendo a quota 351.30, distacco abissale maturato fin dai primi due tuffi obbligatori quando con 109.20 crea il vuoto inseguendo l’ennesimo oro maturato per eleganza e pulizia assoluta. Da quando il sincro da tre metri fa parte del programma mondiale la Cina ha perso solo una volta e l'ultima sconfitta di Wu Minxia in questa disciplina risale al lontano 2002. Una supremazia che non vede rivali.
Chiudono il podio Canada e Australia che con la Cina staccano il pass per Rio 2016. Per l’Italia l’appuntamento è rimandato a febbraio con la Coppa del Mondo: bisognerà essere tra le prime quattro coppie in classifica (escludendo appunto le già qualificate).