Il sorriso, prima di tutto: "Sono una nuova Fede. Ho ritrovato il piacere della velocità e di lavorare in gruppo." Le prestazioni, poi: record italiano sui 200 dorso, record italiano sui 100 stile libero. Ecco come il meeting di Viareggio restituisce al nuoto azzurro la sua stella più luminosa, Federica Pellegrini. Che torna a far parlare di sé per le imprese fra le corsie clorate di una piscina, il suo habitat naturale, quello dove dimentica la sua dimensione di personaggio mediatico più amato da paparazzi e chiacchieroni da gossip. Ha il sole dipinto in volto, questa Pellegrini nuovamente in edizione deluxe. Fra un mese a Herning, in Danimarca, ci saranno gli Europei in vasca corta, un banco di prova importante per capire lo stato di forma della Campionessa, che pare rigenerata dall'anno sabbatico post flop Olimpico. Nei muscoli come nella mente: "Philippe Lucas e Matteo giunta, i miei angeli custodi, mi han fatto riscoprire il divertimento, il piacere di nuotare".
Amori nuovi che sbocciano, amori vecchi ritornano. La cronaca rosa questa volta non c'entra: si parla di amori natatori. Quello tutto nuovo e, dalla premesse, foriero di gioie per il dorso: in un anno Federica ha fatto progressi impressionanti, sotto la sapiente guida di Philippe Lucas, uno che sa come ottenere il massimo dai campioni che allena. Alla prima esibizione in assoluto a pancia insù, al Trofeo Città di Milano, un secondo posto nei 100 metri (battuta solo da Arianna Barbieri) e una netta vittoria nei 200 metri. Ai successivi campionati italiani primaverili fa doppietta, con 100 e 200, avvicinandosi pericolosamente già in quell'occasione al record italiano di Alessia Filippi. Record, in vasca corta, che è caduto ieri a Viareggio, dopo aver bloccato il cronometro sul 2'03"75. C'è poi l'amore riscoperto per la velocità pura, per tornare a competere con i Missili - riferimento non casuale a chi, oltreoceano, si fregia di quel soprannome - che frullano via i 100 metri in poco più di 50 secondi. Prima però di confrontarsi coi mostri della velocità di tutto il mondo (con la stessa Pellegrini consapevole che il tempo che le è valso il nuovo primato italiano non è sufficiente per essere competitiva a livello internazionale), Fede ha cominciato con il riprendersi quel primato italiano che aveva stabilito dieci anni fa, prima che Erika Ferraioli glielo scippasse (53"58). E se due lustri fa fu la prima ad abbattere il muro dei 54", ieri è stata la prima ad abbattere quello dei 53", facendo registrare 52"86.
Record a parte, il cambiamento di Federica passa anche da un nuovo rapporto con il resto della squadra: la voglia di fare gruppo, di ridere e scherzare con compagni e compagne, di divertirsi come tutte le ragazze della sua età. Twitter come moderno ufficio stampa tramite il quale tutti possono conoscere il meraviglioso mondo di Pellegrini Federica da Mirano. E poi il "Pool Metal Jacket", omaggio Kubrickiano per il nome del team composto da lei, Matteo Giunta (preparatore fisico e allenatore), Filippo Magnini e il giovane Alex Di Giorgio. Tutti e quattro lavorano a Verona, tutti si sostengono, motivano e tifano a vicenda, uniti nel lavoro con l'obiettivo vittoria. Un lavoro che diventa meno pesante, più divertente, e di conseguenza molto ma molto più produttivo. Con tanto di benedizione francese da parte di Philippe Lucas, soddisfatto dei progressi della sua allieva.
Ora lo sguardo è già rivolto alla Danimarca e al confronto con le big d'Europa: per ora il programma prevede 200 dorso, 200 e 400 stile, ma nella testolina di Federica potrebbe anche ronzare l'idea di cimentarsi con i 100 di entrambe le specialità: "Decideremo nei prossimi giorni" ha detto Matteo Giunta, braccio operativo di Lucas che dalla Francia manda ordini e tabelle di marcia. Nel frattempo: bentornata Federica. O, meglio, bentrovata Federica 2.0.