L’Italia è protagonista di un meraviglioso romanzo in questi nove giorni di grande pallavolo. E ora, quando manca soltanto l’epilogo a questa meravigliosa pagina sportiva, è lecito sognare in grande. È Copenaghen la sede della XXVIII finale della storia dei campionati europei: è Russia-Italia, è il sogno azzurro.
Passo dopo passo, l’Italvolley ha raggiunto la finale. Inseriti nel gruppo A, nell’affascinante cittadina danese di Odense, l’Italia trova subito due vittorie contro i danesi padroni di casa e la Bielorussia. Nell’ultima partita del girone l’Italia trova sulla sua strada il Belgio: fatale è il tiebreak del quinto set. Belgio qualificato ai quarti e i ragazzi azzurri costretti a giocarsi l’ingresso al tabellone principale nel playoff contro l’Olanda, che ha chiuso al terzo posto il suo girone. Ad Aarhus il match è in salita. Agli oranje va il primo set, poi l’Italia scalda il braccio. Trascinati dalla concretezza di Vettori e dai missili dello Zar Ivan Zaytsev, i ragazzi di coach Berruto cancellano l’Olanda per 3 set a 1 e raggiungono ufficialmente il tabellone principale. Ad aspettare gli azzurri c’è la Finlandia. Il copione non cambia: agli scandinavi va il primo set, l’Italvolley è un diesel e in rimonta chiude la gara 3-1! È straordinario il contributo di Emanuele Birarelli, che nel momento più difficile trova la classe che distingue un campione da un comune giocatore. La missione è compiuta, si va a Copenaghen, l’Italia è qualificata alle Final Four.
C’è il muro bulgaro a dividere i ragazzi dalla finale. Come in un romanzo già scritto, come in un destino già compiuto, l’Italia rivive il film delle ultime due partite. La partenza è da brividi, la Bulgaria piazza subito un 25-19 capace di piegare le gambe a qualsiasi avversario. Non all’Italia, non a questi ragazzi. La reazione è furiosa, il secondo set è sofferto, il terzo è dominato e finisce 25-15. L’Italia continua a martellare, la Bulgaria non molla un colpo. Il finale è per cuori forti, la gioia è ancora più grande! Il tabellino scrive 25-22, è 3-1 per l’Italia. Ancora una volta 3-1, ma questa volta vuol dire finale. L’Italia ci arriva con la forza di squadra. Alla lucidità dei veterani Savani e Birarelli e allo strapotere di Travica e Zaytsev, si aggiunge la freschezza di uno straordinario Luca Vettori e la voglia di ribalta del debuttante Beretta. Grande merito va a coach Mauro Berruto, che dopo il bronzo olimpico e quello recente nella World League sogna finalmente di portare i suoi ragazzi nell’olimpo.
Ci sarà la Russia oggi alle h18 tra l’Italia e la gloria. Ai campioni olimpici è servita la batosta inaugurale di 0-3 contro la Germania per entrare in clima europeo. Da lì in poi percorso netto contro Repubblica Ceca e Bulgaria nei gironi e Slovacchia ai playoff. Ai quarti l’ostacolo è francese, finisce 3-1 per i russi che partono alla volta di Copenaghen. In semifinale la sfida è con la Serbia. L’inizio è positivo, il primo set è del sestetto russo. La Serbia strappa il secondo set ai vantaggi, poi è monologo. Finisce 3-1 nel segno di Nikolay Pavlov, autore di 19 punti.
Due percorsi tanto simili quanto netti per Russia e Italia. Oggi al Parken di Copenaghen, stadio di calcio trasformato per l’occasione in palazzetto sportivo, va in scena l’ultimo atto della kermesse europea. La Russia, dopo l’oro di Londra, cerca il primo sigillo continentale della sua storia, l’Italia vuole incastonare la sua settima gemma nella corona europea. Brucia ancora la sconfitta della scorsa edizione iridata. Nel 2011 l’oro andò alla Serbia mentre l’Italia chiuse d’argento.