Si è aperta con un grandissimo Max Gazzè, la XX edizione del festival "Luci della ribalta", che si tiene, ogni anno, in quel della Certosa di San Lorenzo, in Padula. Il cantautore romano sta portando in giro i suoi "Maximilians", in un tour che vedrà il suo atto finale.in quel di Milano. Il romano ha messo in scena uno spettacolo davvero interessante, in cui, oltre ad una bella collaborazione tra artista e pubblico, si è aggiunto un interessante mix di luci e scenografie, che hanno reso più coinvolgente la serata. 

A precedere Max Gazzè, sul palco allestito all'interno dello spettacolare scenario della Certosa di San Lorenzo, è stato Tommaso Di Giulio, artista romano al seguito di Gazzè, che ha allietato il pubblico con alcuni brani estratti dai suoi due album. Dopo Di Giulio è arrivato il tanto atteso momento dell'entrata in scena di Gazzè, accolto dal boato del pubblico, in fermento per l'attesa. 

Accompagnato dai suoi collaboratori classici, che lo hanno accompagnato durante tante avventure, il romano ha alternato pezzi recenti e famosi, ad altri storici e meno conosciuti ai più, come "Sirio è sparita", con cui il cantautore apre il suo show. Accolto e accompagnato da un pubblico che non ha mai fatto mancare il suo apporto, Gazzè ha presentato molti dei suoi brani sotto una nuova chiave di lettura, che va dal Jazz al sinfonico, passando per i più classici pop e rock. Dopo l'apertura con lo storico brano del 1996, Max è tornato al presente, con "Mille volte ancora", brano tra i più apprezzati dell'ultimo album, che fa da apripista a pezzi amati e celebri tra cui spicca "Il solito sesso", accompagnata per tutta la sua durata dal coro di un pubblico apparso davvero entusiasmato. 

Segue "Vento d'Estate", che trascina sul palco l'album "La favola di Adamo ed Eva", uno dei più classici, amati e riusciti album di Gazzè, dal quale il romano tira fuori anche la nota, e amata, title-track. Il viaggio di Gazzè nella sua discografia, prosegue, con "L'Amore non Esiste", nata da una delle tante collaborazioni del romano, con i suoi colleghi Niccolò Fabi e Daniele Silvestri. Riarrangiata in chiave pop-sinfonica, sorprende tutti la nuova versione de "Il Timido Ubriaco", guidata dall'inseparabile basso e dal maestro Clemente Ferrari, tastierista del gruppo, dove è il Maestro Dedo a sorpendere tutti con un particolarissimo Flauto a naso. 

Fonte: Max Gazzè Fans Club
Fonte: Max Gazzè Fans Club

C'è tempo per una nuova apparizione di Tommaso Di Giulio sul palco, per il duetto in "Disordine d'Aprile", cantata in due anche nell'album "Maximilian", presente in forze durante il live. Gazzè, poi, tira fuori"Poeta Minore", brano storico, che mancava live da anni. 

Quando arriva "Cara Valentina" sembra si sia giunti alla fine, ma ecco che Gazzè cala il poker d'assi, con "Ti Sembra Normale", seguita dai brani più noti come "Mentre dormi", "Sotto casa" e "La Vita com'è", richiesta a gran voce dal pubblico. Ed ora è davvero tempo di chiusura e così si scatena Cristiano Micalizzi, batterista del gruppo, che dà vita ad un assolo da favola nel finale de "La Vita com'è" e lancia la chiusura "Una musica può fare", che chiude il concerto.

Due ore di live, anticipati da un'ottima apertura di Di Giulio, che oltre al duetto con Gazzè, si è occupato anche dei cori, per quella che, per lui, dovrebbe essere l'ultima esperienza con Gazzè, in questo tour. Prosegue, invece, il giro per l'Italia dei "Maximilians", con Treviso che già attende Gazzè, poi altre tre date e la gran chiusura a Milano, in attesa del nuovo album, che Gazzè aveva annunciato a Vavel, già a Maggio.