Si definisce un anziano del rap e probabilmente non va neanche così lontanto dalla realtà il buon Dargen D'Amico. L'artista infatti, se calcoliamo anche gli esordi con i Club Dogo (ex Sacre Scuole), vanta una carriera quasi ventennale ormai e inizia ad averne viste un po' di evoluzioni nella musica e soprattutto nel rap. Se poi consideriamo anche quanto lui stesso sia stato pioniere di certe novità sonore, allora ecco che la definizione è giustissima. Basta pensare al suo ultimo disco con Isabella Turso, dove in tutte le basi è presente con forza il pianoforte, cosa nel mondo del rap quasi impensabile. In questa breve intervista a Rolling Stone Dargen parla un po' del suo modo di vedere la musica e del suo modo di viverla.
Si parte con una domanda classica, ma non così scontata, ovvero se Dargen si consideri ancora un rapper: "Mi considero... Non lo so, non ho tutta questa considerazione della voce da catalogo. L'unico genere che mi ricordo mi piaceva quando leggevo i vari articoli, come catalogazione, era Trip-Hop. Nel disco ci sono Izi, Tedua e Rkomi, anche perchè a livello personale ho avuto modo di conscerli, passare del tempo assieme e capire il loro punto di vista. Chiaramente essendo molto vicino ai 40 chiaramente è anche giunto il momento di fare delle riflessioni, ti viene il pensiero su questa cosa ancora di fare i dischi, ma non ti vergogni..."
L'artista spiega poi il suo punto di vista sul mondo del rap, che in pochi mesi ha subito una rivoluzione da molti inaspettata: "Qui devo fare una confessione, non ascolto approfonditamente un disco di rap italiano da molto tempo, almeno che non siano persone con cui lavoro. Dal mio punto di vista, che è quello di un anziano del rap, anche se porto gli anni molto bene, il rap di oggi tende a portare un insieme immagini che non devono essere per forza collegate tra loro, si fanno un po' strofe fatte di meme ed è la loro forza. Un esempio è Rovazzi, che aspetta addirittura che scoppi un meme, per poi farci uscire un pezzo ed ha successo."
Tra vecchia e nuova scuola sembra esserci una grande differenza a livello di scrittura: "I rapper più anziani rispetto a questi giovani sembra che scrivano cose auliche rispetto ai giovani anche quando sono testi usa e getta, perchè non è detto che siano due mondi che si toccano, sfumano un po', noi anziani ora sfumiamo un po' e ci sarà un mondo nuovo. Mi prendo ogni tanto due giorni e mi guardo tutto quello che va su YouTube di nuovo perchè esce tantissima roba, il rap mi affascina ancora e quindi voglio informarmi."
Sui viaggi che spesso fa: "Ogni tanto se devo confessare vado in metropolitana e guardo gli altri cosa fanno, carpisco, ascolto chi parla ad alta voce, seguo i miei gruppi di Whatsapp, mi faccio un po' i fatti degli altri, se c'è qualcosa che mi suona giusto allora prendo. Invece quando faccio viaggi in prima persona difficilmente penso a quello che faccio, a meno di obblighi o scadenze. Però è inevitabile che le persone che incontri in alcune parti del tuo corpo diventano tue. Non vado mai a dire chirurgicamente "questo mi serve". "
Chiosa finale su un possibile cambio di vita: "Sì mi piacerebbe molto cambiare vita e se ne parla anche nell'ultimo disco, ma non credo che le cose cambierebbero a livello professionale però sì, mi piacerebbe andare da un altra parte... e non è detto che non avvenga prima o poi."
Queste le date del tour estivo di Dargen, in cui, con Isabella Turso, porterà il suo ultimo album "Variazioni":
12/07 Milano – Carroponte
14/07 Collegno (TO) – Flowers Festival
15/07 Roselle (GR) – Filo Sound Festival
16/07 Ostuni (BR) – PianOstuni
18/07 Roma – Ex Dogana
23/07 Verucchio (Rn) – Verucchio Festival
18/08 Alcamo (TP) – Alcart Festival