Qualcuno lo considera il più bell'evento musicale dell'anno, appassionati e seguaci e lo inseriscono tra gli appuntamenti fissi del proprio palinsesto. C'è poi chi non lo ama particolarmente, chi lo vede alla stregua di un carrozzone trash e non trova una grande qualità nei brani proposti. Fatto sta che rimane una delle manifestazioni più longeve a livello musicale, oltre ad essere pienamente al passo coi tempi e godere di un appeal mediatico fuori dal comune in molti paesi d'Europa.
Controversie. L'avvicinamento all'edizione 2017 è stato, come di consuetudine negli ultimi anni, pieno di polemiche di vario tipo. E' finita su tutti i giornali la clamorosa esclusione della Russia, rappresentata da Julia Samojlova, "colpevole" di aver cantato in Crimea violando il divieto imposto dalle autorità. Si tratta della prima esclusione della storia dell'Eurofestival per motivi politici, e se pensiamo che quest'edizione ha come slogan "celebrate diversity" la cosa assume contorni quasi demenziali. Altra polemica ha invece riguardato la Francia, che quest'anno presenta Requiem, cantato da Alma. Pare che il brano fosse stato eseguito prima della deadline indetta dall'UER (1° Settembre 2016), addirittura nel Gennaio del 2015, e che quindi diventava passibile di squalifica: l'esecuzione del pezzo però è avvenuta in maniera esclusivamente live, mentre la sua pubblicazione discografica risale soltanto a pochi mesi fa. L'appello a questo cavillo ha permesso ai francesi di rimanere in corsa e di partecipare all'evento.
L'avvicinamento. La macchina dell'Eurofestival non si è però fermata davanti alle polemiche, e a meno di un mese dall'inizio della settimana eurovisiva i pre-Eurovision party hanno fatto registrare una serie di tutto esaurito di buonissimo auspicio. Al London Eurovision Party hanno partecipato tantissimi artisti, tra cui l'applauditissimo Francesco Gabbani in rappresentanza dell'Italia; così come l'Israel Calling 2017 ha riscontrato un ottima affluenza di pubblico. Grande successo anche per l'Eurovision in concert di Amsterdam e l'Eurovision Spain pre-party di Madrid. Unico evento saltato è stato il Moscow Eurovision Party, per motivazioni facilmente comprensibili.
Le canzoni. Peculiarità dell'Eurovision è il suo dare spazio alle canzoni e a nient'altro. La formula sarà infatti la solita: tutti i brani eseguiti l'uno dietro l'altro, qualche intermezzo con ospiti soltanto durante la fase di votazione e niente di più. Canzoni che però non sembrano aver convinto tutti quest'anno: tanta melodia (anche troppa rispetto ai canoni classici dell'evento), poco rock e sorprendentemente poca dance. In tanti hanno preferito andare sul sicuro proponendo brani pop dal sapore anglo-americano; molte canzoni presentano note finali molto lunghe, dedite ad esaltare le caratteristiche vocali dei propri interpreti. Questa esagerazione del "bel canto", quasi "all'italiana", ha oscurato quelle che sono le caratteristiche tipiche di stravaganza dell'Eurovision: di sorprese infatti sembrano essercene ben poche, oltre alla ben nota scimmia di Gabbani, che paradossalmente porta uno dei pezzi meno all'italiana del lotto. Certo, non che ogni anno ci si aspetti una donna con la barba o gente che canta bendata, così come non sempre si immagina di vedere gemelli vestiti di latta (i famigerati Jedward, che - loro malgrado - molti appassionati ricorderanno) o gruppi horror-metal, vedasi vittoria dei Lordi nel 2006, ma in generale un Eurofestival con poche stravaganze non si vede da un bel po'. Da qui all'evento mancherà ancora un mese, per cui tutto ancora può cambiare fino all'ultimo, e potrebbero esserci delle sorprese.
I favoriti. Il lotto dei favoriti col passare del tempo si restringe sempre di più, ma al primo posto resta sempre il nostro Francesco Gabbani. Mai come quest'anno l'Italia vede vicina la possibilità di portare a casa l'Eurovision a 27 anni dall'ultima volta: Occidentali's Karma sta ottenendo riscontri sorprendenti in tutta Europa, ma non è l'unica canzone che sta conquistando le folle europee. Blanche con City Lights si propone come principale co-favorita del torneo, è un pezzo orecchiabile, radiofonico, molto ben interpretato e presenta le caratteristiche classiche delle hit di oggi. A chiudere il terzetto di favoriti c'è la Svezia di Robin Bengtsson con I can't go on, un pezzo che sembra uscito direttamente dagli anni '80, con tanto di atmosfere che ricordano quel periodo: piacerà. Attenzione però ai precedenti, già due anni fa i ragazzi de Il Volo arrivarono in Austria con i gradi di favoriti, venendo però respinti in terza posizione al momento del verdetto.
Chiudiamo con un recap generale dei 42 (43 contando anche la Russia, presente nel video) brani che parteciperanno all'Eurovision Song Contest 2017. Appuntamento a Kiev il 9, l'11 e il 13 Maggio.