È salito sul Palco del Teatro Ariston di Sanremo voglioso di far conoscere a tutti la sua musica e le sue, a volte, struggenti tematiche, Ermal Meta ne è uscito con una spinta che ha catapultato il suo nuovo album “Vietato Morire” nelle parti alte delle classifiche di vendita italiane. Un album per niente banale, fatto di testi impegnati, ma mai di difficile interpretazione, dunque molto piacevoli anche per le orecchie più raffinate. Il disco nasce dall’unione dell’album “Umano”, presentato dal cantautore italo-albanese lo scorso anno, e da 9 tracce del tutto nuove. Queste sono firmate quasi tutte dallo stesso Meta, sia nella musica che nelle parole, ad eccezione dei brani Voodoo Love scritta in collaborazione con Roberto Cardelli (co-autore anche di Portami Via con Fabrizio Moro), La vita migliore, della quale è co-autore con Vicio dei Subsonica e New York, scritta in collaborazione con Marco Montanari.

Quasi un regalo ai suoi fan da parte di Ermal l’inserimento di tutte le tracce di “Umano”, a cui si uniscono i 9 inediti, introdotti dalla title-track Vietato Morire. I due dischi però fanno parte di un unico progetto discografico, le tracce sono tutte legate tra di loro e ruotano attorno alla traccia principale, come confessato dallo stesso autore, e anche le sonorità seguono un filo conduttore dal primo all'ultimo brano. Il caso più evidente è il legame che si ha tra Lettera a mio padre, uno dei brani più forti e struggenti del cantante e la stessa Vietato morire, nelle quali Ermal racconta dapprima il suo rapporto conflittuale con il padre, figura da lui definita violenta e con la quale ha tagliato volutamente i rapporti all'inizio dell'adolescenza, fuggendo via dalla sua terra natia. In “Vietato morire”, invece, racconta del suo rapporto con la madre, che sin dall’infanzia ha fatto di tutto per permettergli una vita serena, lontana dal clima di odio e violenza che si era creato intorno a lui.

La copertina dell'album Umano, Fonte: Ermal Meta
La copertina dell'album Umano, Fonte: Ermal Meta

L’unione “Lettera a mio padre/Vietato Morire”, non è l’unica dell’album, possiamo trovare molti altri brani legati tra loro sia dalle musicalità che dai temi presenti. È il caso di Voodoo Love, che si può vedere come continuazione della storia raccontata in Volevo Dirti, ma anche di Piccola anima, cantata in duetto con Elisa, che musicalmente richiama molto “A parte te”. Oltre al duetto con la vincitrice del Festival 2001 è presente nell’album anche quello con Luca Vicini, meglio noto come Vicio, in La vita migliore, scritta insieme dai due. Degna di nota anche Ragazza Paradiso, inserito come secondo inedito, si presenta come una dolce dedica d'amore nei confronti di una ragazza. 

Dalle sonorità particolari, quasi tendenti all'acustico è il brano finale "Voce del verbo", chiuso da una bella base strumentale. Sonorità più classiche invece negli altri brani come Bob Marley, molto orecchiabile così come New York, brano d'amore delicato nel testo e nell'arrangiamento. Da segnalare infine Rien ne va plus, che unisce un testo interessante ad una musica orecchiabile e potrebbe essere un vero e proprio tormentone nelle prossime settimane, candidato a diventare il secondo singolo.

Per chiudere si può dire che l'album di Ermal Meta sia un disco di ottimo livello, che alterna brani autobiografici e dai significati molto forti a brani molto più semplici e spensierati. Un album che presenta un indiscutibile livello qualitativo, con alcuni brani che non arrivano al primo ascolto, entrando gradualmente nell'ascoltatore per poi rimanere nel tempo.

CD1-

01. Odio le favole (Meta)
02. Gravita con me (Meta)
03. Pezzi di paradiso (Meta)
04. A parte te (Meta-Faini)
05. Umano (Meta)
06. Volevo dirti (Meta)
07. Bionda (Meta)
08. Lettera a mio padre (Meta)
09. Schegge (Meta)

CD2- 

01. Vietato morire (Meta)
02. Ragazza paradiso (Meta)
03. Piccola anima ft. Elisa (Meta)
04. Bob Marley (Meta)
05. La vita migliore ft.Vicio (Meta-Vicini)
06. New York (Meta-Montanari)
07. Voodoo Love (Meta-Cardelli)
08. Rien ne va plus (Meta)
09. Voce del verbo (Meta)