Sanremo 2017 - Le pagelle della seconda serata
Carlo Conti e Maria de Filippi durante la seconda serata del Festival di Sanremo (lastampa)

Marianne Mirage - Le canzoni fanno male - 7 E' la pupilla della Caselli, porta un brano - bello - di Francesco Bianconi dei Baustelle, ha una gran bella voce e una bella personalità: praticamente una macchina da guerra. E invece viene eliminata a sorpresa

Francesco Guasti - Universo - 7 Cantautore all'italiana con tanta gavetta alle spalle: la canzone ha un gran testo, è intensa, la sua voce rauca rende tutto può significativo. Merita.

Braschi - Nel mare ci sono i coccodrilli - 6 Brano particolare, a volte sembra abbia un'idea, a volte sembra solo nonsense. Musica carina e ritornello tutto sommato orecchiabilino.

Leonardo Lamacchia - Ciò che resta - 6 Intenso, sfocia in qualche accordo banale e musicalmente non è originalissima. Il testo alterna buone cose a qualche banalità di troppo, ma lui lo interpreta molto bene.

Bianca Atzei - Ora esisti solo tu - 4.5 Nella strofa sembra leggermente diversa (e non per questo più bella) dalle classiche canzoni di Kekko, poi arriva il ritornello e tutto torna come prima. Non ne sentivamo la necessità.

Marco Masini - Spostato di un secondo - 7.5 Canzone molto strana, strofe che si rincorrono con una metrica simile allo stile dell'ultimo Tiziano Ferro, nel ritornello esplode la classica carica di Masini. Sicuramente un pezzo diverso dagli altri, potrebbe sbancare così come potrebbe arrivare ultimo, ma qualitativamente è un gradino sopra.

Nesli e Alice Paba - Do retta a te - 6 Binomio particolare tra la voce sempre al limite della stonatura di Nesli e quella della Paba, che a dispetto dell'età canta meglio di altre concorrenti più blasonate e più avanti con gli anni. Testo leggermente inferiore a quello che il Tarducci scrive di solito, e il pubblico lo nota.

Sergio Sylvestre - Con te - 5 In Italiano non rende benissimo, però ha una gran voce e il testo di Giorgia non è malaccio. Nel contesto c'è qualcosa che non convince: va riascoltata, per ora insufficiente.

Gigi D'Alessio - La prima stella - 6 Classica ballata d'alessiana, versi da baci perugina (con qualche pezzo interessante) ed interpretazione di mestiere. Gigi fa il suo, è il suo stile e non fa nulla per nasconderlo. Forse bistrattato, ma stasera migliore di altri colleghi più stimati e blasonati. Unico vero difetto: c'è anche un'altra canzone sulla madre, quella di Ermal Meta, e il confronto è impietoso.

Michele Bravi - Il diario degli errori - 5.5 Troppo mengoniano il brano e troppo mengoniano lui. Canzone non male, ma da un gruppo di autori così blasonato ci si poteva aspettare qualcosina di più: da riascoltare.

Paola Turci - Fatti bella per te - 6.5 Un inno energico all'accettazione di se. Mai banale la Turci, resta al passo coi tempi senza perdere la propria identità. Voce sempre elegante, ci è mancata. Lo special ricorda la sua Volo così.

Francesco Gabbani - Occidentali's Karma - 7 Era difficile ripetere il successo di Amen. La musica non ha la stessa forza dell'anno scorso, e per rimediare si punta su un testo ancora più nonsense: tra Nirvana, Panta Rei e una scimmia (dategli il Festival d'ufficio) Gabbani tira fuori un'ottima prestazione. Standing ovation per lui al passaggio del turno.

Giorgia (superospite) - 7.5 Fatica un po' all'inizio, poi però tira fuori tutta la sua strepitosa vocalità. Bello il medley.

Michele Zarrillo - Mani nelle mani - 7 Bello rivederlo dopo un periodo difficile, pezzo classico per il suo stile, molto sanremese. Testo molto poetico e riuscito di Artegiani (quello che ha scritto Perdere l'amore, per intenderci) su musica orecchiabile ed elegante di Zarrillo, che si conferma ottimo compositore: una bella canzone. Con qualche ascolto in più potrebbe guadagnare.

Chiara - Nessun posto è casa mia - 5.5 L'arrangiamento di Mauro Pagani arricchisce una canzone che esalta le qualità di Chiara, ma che risulta essere un po' scontata in alcune sue sfumature. Testo che alterna buone cose a qualche verso più banale.

Raige e Giulia Luzi - Togliamoci la voglia - 5 Inizio dalle tinte quasi western, poi un pezzo molto carico: di rap in realtà non se ne sente tantissimo nonostante Raige. Buona la prestazione vocale di Giulia Luzi, ma in generale non è un brano da strapparsi i capelli al primo ascolto. Per ora è nella zona rossa, vedremo al ripescaggio se il secondo ascolto migliorerà le cose.

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