Tra 2 giorni si alzerà il sipario sugli Europei di volley maschile in Polonia. Cerchiamo di capire quali nazionali hanno davvero le carte in regola per provare a vincere la rassegna e se ci sarà spazio per eventuali sorprese come la Slovenia 2 anni fa.
La Polonia allenata da Ferdinando Fefè De Giorgi giocherà in casa e godrà del vantaggio del fattore campo. Questo 3 anni fa già le ha permesso di conquistare i Mondiali, battendo in finale il favoritissimo Brasile. Il tutto è avvenuto, nonostante l'allora c.t. Antiga, avesse a sorpresa lasciato a casa una stella come lo schiacciatore Bartosz Kurek. Quest'ultimo stavolta ci sarà, così come il suo collega di reparto Kubiak. Un'eventuale tegola però per le ambizioni continentali dei polacchi potrebbe arrivare dalla rinuncia al centrale Bienek. A Varsavia avverrà l'esordio contro la Serbia. Stavolta l'urna non è stata come da tradizione benevola con il paese ospitante. Infatti per realizzare il bis continentale dopo il titolo 2009, bisognerà passare attraverso ulteriori forche caudine come il quarto di finale contro una tra: Russia o Bulgaria o Slovenia.
Non si può non mettere tra le favorite la squadra detentrice del titolo continentale cioè la Francia. I transalpini di Laurent Tillie si sono già aggiudicati in stagione la World League e si sono qualificati per i Mondiali dell'anno venturo. La stessa World League è stata vinta dai galletti 2 anni fa, in qualità di underdog. Un precedente che fa ben sperare perchè poi sarebbe arrivato il primo storico alloro continentale. Pure se Earvin Ngapeth è un fuoriclasse assoluto, sarebbe un errore dire che le ambizioni della Francia dipendano solo ed esclusivamente da Lui. Dove li mettiamo elementi come: il regista Benjamin Toniutti, i centrali come Kevin Le Roux e Nicolas Le Goff, un libero come Jenia Grebennikov. Se poi si aggiunge un opposto come Stephen Boyer si capisce che questa è una squadra non facile da affrontare. La scuola transalpina si è sempre distinta per non buttare mai via nessun pallone in seconda linea, rianimando pure quelli impossibili. Attenzione però a non cadere nella sindrome del Brodo di Narciso. La squadra che in sostanza era la stessa che ha vinto World League ed Europeo 2015, l'anno successivo alle Olimpiadi di Rio de Janeiro per la causa già citata non ha superato nemmeno la fase a gironi. Con strascichi polemici di Ngapeth che ha accusato l'Italia di un presunto biscotto.
Che Olimpiade sarebbe stata lo scorso anno con la presenza della Serbia di Nikola Grbic? Sicuramente se lo saranno chiesto in tanti dopo la vittoria della formazione balcanica, nella World League 2016. Il tecnico però avrà il compito di trovare la quadratura del cerchio, altrimenti ci si troverà di fronte a tanti solisti incapaci di ottenere risultati pratici adeguati. Il pubblico abituato a seguire la nostra Superlega conosce molto bene questi giocatori: l'opposto Aleksandar Atanasijevic, il regista Nikola Jovovic, i centrali Podrascanin e Stankovic, gli schiacciatori Kovacevic e Petric. Chi li affronterà dovrà disputare la partita perfetta perchè pregare di non trovarli in giornata di grazia potrebbe non bastare.
La Russia nella sua storia ha sempre avuto nazionali talentuose e fisicamente fortissime. Non sempre ha raccolto i frutti sperati. Tutto anche questa volta dipenderà dalla voglia e dall'impegno che ci metteranno i giocatori in campo. Questi storicamente sono stati capaci di prestazioni incredibili sia in positivo che in negativo. Non è cosa da poco aver perso: la guida tecnica di Vladimir Alekno, capace di vincere le Olimpiadi di Londra con la mossa della disperazione (lo spostamento di Muserskiy da opposto), lo stesso Muserskiy e lo schiacciatore Spiridonov. Al tempo stesso però poter contare su un regista come Butko e un opposto come Mikhaylov non è da tutti. Il girone è di ferro con Bulgaria e Slovenia ed un quarto di finale contro Polonia o Serbia quasi un ostico derby. Quanta fame di vittoria avrà questa Russia?
L'Italia sarà priva di stelle come: Ivan Zaytsev (questione scarpe), Osmany Juantorena (anno sabbatico) ed Emanuele Birarelli (forse limiti d'età e addio alla nazionale?). La formazione di Gianlorenzo Blengini per come è costruita ricorda molto la Diatec Trentino 2016/2017 di Angelo Lorenzetti. In questa squadra non ci sono degli autentici fuoriclasse capaci di risolvere le partite quasi da soli, ma tante soluzioni offensive e capacità di sacrificio. Si riparte dalla fame di vittorie di Simone Giannelli e Filippo Lanza. Si chiede all'opposto Luca Vettori di essere decisivo pure in azzurro. Oleg Antonov avrà la grande occasione di poter dimostrare quanto vale da titolare. Sarà la volta buona per centrare quel successo che manca dal 2005?
Dopo aver stupito tutti, salendo sul secondo gradino del podio con la Slovenia 2 anni fa, stavolta Andrea Giani vuole vincere un'altra scommessa con la Germania, primo avversario dell'Italia nella fase a gironi. Finora sono arrivate solo delusioni come la mancata qualificazione ai Mondiali 2018 e la retrocessione dal gruppo 2 in World League. Attenzione però a cantare il De profundis. Elementi come l'opposto Grozer, gli schiacciatori Fromm e Kaliberda sono stati capaci 3 anni fa di salire sul terzo gradino del podio ai Mondiali, proprio in Polonia.
Riuscirà la Slovenia a far meglio del sorprendente secondo posto di 2 anni fa? Stavolta non ci sarà Klemen Cebulj, ma non vanno certamente sottovalutati i servizi di Mitja Gasparini e gli attacchi di Tine Urnaut.
Le ambizioni della Bulgaria saranno legate ad un opposto dal braccio violento come Tsvetan Sokolov.
La salita per il Belgio di Vital Heynen sarà davvero dura. Nella fase a gironi ci sarà la Francia. Poi se tutto andrà bene ci sarà un quarto di finale tutt'altro che agevole contro Germania o Italia. Le conoscenze della Superlega come: Deroo, Lecat, Van De Voorde e Verhees dovranno impegnarsi parecchio.
In chiusura l'Olanda da tempo non è più quella degli anni 90 del '900, capace di conquistare l'oro olimpico ad Atlanta 1996. Non hanno speranze se non quella di conquistare i playoff: Finlandia, Estonia e Slovacchia. Almeno sulla carta saranno destinate a salutare presto la rassegna continentale: Repubblica Ceca, Spagna e Turchia.