Finisce ai quarti di finale l'avventura del Settebello italiano di Sandro Campagna ai mondiali di Budapest 2017. La Croazia supera l'Italia per 12-9, trascinata dalle prodezze di Sandro Sukno nel primo tempo e di Javi Garcia nella ripresa. Lo spagnolo naturalizzato toglie le castagne dal fuoco ai croati quando gli azzurri trovano l'unico vantaggio della contesa sul 6-5, prima di mettere il sigillo sulla vittoria dei suoi grazie a due prodezze assolute dalla distanza che valgono la semifinale. A nulla sono valsi gli sforzi di Tempesti, Figlioli e soci, che accedono così ai posizionamenti secondari.
Avvio di gara immediatamente in salita. Croazia reattiva ed aggressiva, fisica; Setka trafigge Tempesti sul primo palo, nella prima occasione in superiorità numerica. Dalla parte opposta non replicano gli azzurri, Di Fulvio trova la riposta del portiere croato. L'Italia paga ancora dazio difensivamente, dove a centro area Lonçar si conquista il penalty che Sukno realizza nonostante l'intervento di Tempesti. La sospensione di Campagna scuote gli azzurri facendoli entrare in gara, prima difensivamente, poi in attacco: Renzuto dimezza lo svantaggio dal limite, togliendo tempo alla difesa e a Birac, poi è il lob di Aicardi, perfetto per smarcatura ed esecuzione, a regalarci il pari a quota 2. Una doppia espulsione in favore della Croazia consente a Sukno, facilmente, di operare il nuovo sorpasso, prima delle occasioni a disposizione di Di Fulvio e Nora che non vanno a buon fine poco prima della sirena del primo intervallo.
In avvio di seconda frazione gli azzurri ci provano dalla distanza, senza scalfire minimamente il muro eretto dai croati a protezione di Birac. Dalla parte opposta il mancino di Jokovic viene controllato da Tempesti con l'aiuto del palo. Figlioli, dopo aver fatto le prove tecniche per il gol, pareggia, ma la sua marcatura viene resa vana dalla tripletta di Sukno - implacabile con l'uomo in più. L'Italia soffre maledettamente la presenza di Lonçar, centroboa di mastodontica stazza, ma si aggrappa all'orgoglio ed al talento di Tempesti, stoico su Bušlje da pochi passi. Ciò nonostante, gli azzurri sprecano in malo modo in superiorità (1/5), venendo puniti in controfuga da Garcia (5-3). E' ancora una volta l'estremo difensore italico a suonare la carica, con due interventi monumentali. La circolazione palla italiana torna brillante sul finire di tempo, in occasione del gol di Bodegas, smarcato bene a centro area, e del pareggio di Di Fulvio - entrambe le marcature in superiorità.
L'Italia ha l'occasione, duplice, di mettere la freccia del sorpasso ad inizio ripresa: Bodegas non trova la deviazione sull'assist di Di Fulvio, prima della staffilata di Figlioli che da distanza siderale ci porta avanti per la prima volta nell'incontro. Gli azzurri trovano fiducia ed entusiasmo, chiudendosi perfettamente a riccio davanti a Tempesti, non consentendo a Sukno e soci di pervenire alla conclusione. Renzuto non trova il gol del più due da posizione defilata, ma la squadra di Campagna è anche fortunata quando il mancino di Vukicevic incontra la base del palo. Nel momento migliore dell'Italia la reazione croata, con qualche complicità italiana: Garcia, poco dopo, trova il pari dalla distanza con Tempesti colpevolmente fuori posizione, prima del gol del 7-6 di Sukno, solo al limite dei tre metri, in una transizione degli slavi. Il Settebello perde lucidità e torna prevedibile in attacco, pagando dazio difensivamente con il gol del +2 di Setka.
E' la difesa della Croazia a fare la differenza, perché tarpa completamente le ali all'attacco azzurro, il cui entusiasmo scema ulteriormente grazie al gol di Vukicevic, dalla distanza, del 9-6. Figlioli e Bodegas vengono respinti dall'estremo difensore dei rivali, prima del gol di Renzuto, in superiorità, che lascia una minima speranza agli azzurri di rientrare in partita. E' tuttavia Javi Garcia, qualche secondo dopo, a chiudere quasi definitivamente i giochi con un gol d'antologia, da quasi metà vasca, all'incrocio dei pali. L'Italia tuttavia non molla, resta in partita e con Aicardi ed ancora Renzuto resta in vita, tornando a -1 dai croati. A mettere il sigillo sulla vittoria croata è Buslje, che dopo una buona difesa in inferiorità italiana riesce a ritagliarsi lo spazio giusto per beffare Tempesti da pochi passi e mandare la Croazia in semifinale. Marcelic respinge Nora e gli ultimi assalti italiani, ponendo fine alle velleità azzurre di semifinale.