Tempo di semifinali nel pomeriggio della prima giornata di gare del mondiale di Budapest 2017. Tre gli italiani impegnati in gara, con Ilaria Bianchi, Piero Codia e Nicolò Martinenghi che al termine delle rispettive fatiche hanno commentato ai microfoni di Rai Sport le proprie prestazioni. Ad aprire il pomeriggio di gare, al termine della finale dei 400 stile uomini, Ilaria Bianchi - 100 delfino donne - che non riesce ad entrare in finale (undicesimo tempo) seppur bissando la buona prestazione (57'95") del mattino nella batteria dominata da Sarah Sjöström.
Questo il commento della nuotatrice azzurra al termine della sua gara: "31 al passaggio è alto, stamattina ho fatto meglio. Mi sono inchiodata alla fine, la nuotata si è accorciata nel finale, forse la foga del momento, della gara, mi irrigidisco. Tuttavia entrare in finale era difficile, anche se avrei potuto far meglio. Nel ritorno qualcosa non è andata, ma sempre sotto i 58" è comunque buono. Per entrare in finale serviva una prestazione perfetta, peccato".
Stessa sorte toccata a Piero Codia, al quale non è bastato il suo 23'41", tempo migliore della mattinata ma non abbastanza per entrare negli otto finalisti (decimo tempo): "Peccato. Un decimo in meno si poteva anche togliere. Sono contento uguale, perché 23'4" non lo nuotavo da un anno. Sto allenando più il 100, quindi questo tempo mi fa ben sperare per la prossima gara".
A chiudere il terzetto di semifinalisti azzurri, Nicolò Martinenghi, che con 59'41" non riesce a migliorare la prestazione del mattino e crolla, nel finale di gara, cedendo il posto in finale (nono piazzamento complessivo): "Alla fine il passaggio era buono, così come le sensazioni, anche se non erano ottime fin dalla partenza. Pensavo comunque ad un tempo simile a quello di stamattina. Il tempo non è da buttare via, ma non è quello che volevo fare. Stavo meglio rispetto ad ora. Sono contento perché essendo al primo mondiale sono soddisfatto, ma cercavo qualcosa in più per incorniciare questa partecipazione. Ora guarderò la gara e vedremo cosa ho sbagliato".