Apertura con tanti grandi nomi ai Mondiali di Budapest 2017, per ciò che concerne le gare in corsia. Sarah Sjoestroem, Katinka Hosszu, Katie Ledecky e Adam Peaty, protagonisti attesi che non hanno tradito, dimostrandosi i principali favoriti nelle prove dei 100 farfalla, dei 200 misti, dei 400 misti femminili, e dei 100 rana maschili. Brilla per l'Italia Nicolò Martinenghi, quinto a rana, mentre avanza - settimo - con sensazioni contrastanti, Gabriele Detti nei 400. Ilaria Bianchi è nona nei 100 farfalla, Piero Codia undicesimo nei 50 farfalla. Chiusura in chiaroscuro con le staffette veloci stile libero: bene i ragazzi (Dotto, Vendrame, Miressi e Magnini), decime ed eliminate le ragazze (Di Pietro, Ferraioli, Biondani, Pellegrini). 

La mattinata della Duna Arena si apre con le batterie dei 100 farfalla femminili, in cui Sarah Sjoestroem doma con facilità la concorrenza, con un 55.96 che le vale il primo posto incontrastato per la semifinale, davanti alla statunitense Kelsi Worrell (56.44) e all'australiana Emma McKeon (56.81). Avanti anche la giapponese Ikee, la canadese Oleksiak e la cinese Zhang. Buone sensazioni da Ilaria Bianchi, nona con il tempo di 57.98. 

L'Italia cala il primo asso della sua rassegna iridata nei 400 stile libero maschili, con Gabriele Detti, ma il livornese è solo settimo nel computo complessivo dei tempi, in 3:45.72, dicendosi poi tranquillo in vista della finale di oggi pomeriggio, in cui ci sarà da contrastare la concorrenza del cinese Sun Yang (3:44.75), dell'australiano David McKeon (3:45.56), dell'australiano Mack Horton (3:45.60) e del britannico James Guy (3:45.72). Finale che si preannuncia incerta, con tutti i protagonisti vicini tra loro. 

Vola l'ungherese Katinka Hosszu nei 200 misti femminili: la magiara, sospinta dal tifo del pubblico di casa, timbra un 2:07.49, faticando solo nella frazione a rana, dove è splendida invece la russa Yulia Efimova. Secondo posto per la canadese Sydney Pickrem (2:10.14), con un distacco di oltre due secondi e mezzo. Battaglia per gli altri due gradini del podio, con l'americana Madisyn Cox terza in 2:10.16, e la britannica Siobhan O'Connor quarta in 2:10.42.

Discreto Piero Codia nelle batterie dei 50 farfalla maschili. L'azzurro è undicesimo in 23.50, in un'eliminatoria che vede primeggiare l'ucraino Andrii Govorov in 22.92, di cinque centesimi più veloce dell'americano Caeleb Dressel. Al quarto posto si rivede l'atleta di Singapore Joseph Schooling (23.05), mentre seguono da vicino il britannico Benjamin Proud (23.11), e i brasiliani Nicholas Santos (23.24) ed Henrique Martins (23.34). Ottavo l'ungherese Lazslo Cseh, al quale il pubblico della Dune Arena tributa una lunga standing ovation. 

E' poi il turno di Katie Ledecky, la nuotatrice americana padrona dello stile libero femminile dai 200 ai 1.500. Nelle batterie dei 400 Katie domina con il record dei campionati mondiali, un 3:59.06 che le vale un oro virtuale in vista della finale. Possibile doppietta a stelle e strisce, con l'altra statunitense Leah Smith seconda (4:02.00), davanti all'australiana Ariane Titmus (4:04.26), alla cinese Li (4:04.94) e all'ungherese Boglarka Kapas (4:05.93). Fuori dalla finale la spagnola Mireia Belmonte Garcia. 

Il giovane azzurro Nicolò Martinenghi impressiona nelle batterie dei 100 rana con il tempo di 59.33, migliore della sua frazione, ma quinto nel computo complessivo, alle spalle del poderoso britannico Adam Peaty (58.21), degli statunitensi Cody Miller (59.14) e Kevin Cordes (59.15), e del brasiliano Joao Gomes (59.24). Fuori dai migliori sedici, e quindi dalle semifinali del pomeriggio, Fabio Scozzoli, in 1:00.08. Non partito il sudafricano Cameron Van Der Burgh. 

Chiusura con le due staffette veloci. Sorprende in positivo l'Italia maschile, soprattutto grazie ai due frazionisti centrali, i giovani Ivano Vendrame (47.85) e Alessandro Miressi (47.94), mentre delude in avvio Luca Dotto (49.04). Bene in ultima frazione Filippo Magnini (48.42), bruciato dall'americano Townley Haas. Podio comunque difficile per gli azzurri, con Stati Uniti, Brasile e Australia una spanna sopra gli avversari. Non si qualifica invece la 4X100 mista femminile. Silvia Di Pietro illude (54.80), ma Erika Ferraioli e Giorgia Biondani non tengono il ritmo delle avversarie (rispettivamente 54.91 e 55.47). Il 53.90 di Federica Pellegrini non basta a evitare il mancato accesso a una finale in cui le favorite sono Australia, Stati Uniti e Olanda.