Kozma è sorpresa veloce. I 100 si confermano gara, oggi, senza padrone. Cast di livello, un solo azzurro, Zazzeri, settimo. Dotto si aggiudica la finale B, ma è poco dopo che si consuma la caduta d'Austalia. Fratus e McEvoy scelgono partenza rapida, Magnussen è cavallo di ritorno. L'incognita è in corsia 7, vittoria ungherese, 48"68. Scott quinto, i grandi a bocca asciutta. Magnussen, assente a Budapest, mette in riga il connazionale McEvoy per l'ultimo gradino del podio, magra consolazione.
Ranomi Kromowidjojo manca invece la doppietta. Dominante nei 100, indovina uno stacco perfetto nei 50, ma la poderosa bracciata della Blume cancella il gap. Sorpasso e successo, 24"13. L'olimpionica di Rio lancia la sfida alla Sjoestroem (ben altra andatura quella della svedese). Quinta la Biondani, ottava la Raco.
Festa magiara anche nel dorso. 200 a Bernek - volata con Diener, prevale per 5 centesimi - e Burian (2'09"89). Al femminile, terza posizione per Margherita Panziera, 2'10"87, nel mezzo l'australiana Whittaker.
Govorov - 23"01 - non ha rivali nei 50 farfalla. Medesimo stile, diversa distanza. Nei 200, brilla, per almeno 150 metri, Ilaria Bianchi. Sfrutta le sue doti e pone pressione sulle rivali, poi cala in modo naturale, senza naufragare. Quarta, 2'09"60. Vince la Szilagyi, 2'07"50.
Koch si conferma, almeno in Europa, un riferimento. 2'09"63, precede nei 200 rana il duo azzurro Pizzini - Loschi. La Pedersen, dopo una batteria in carrozza, paga lo scontro frontale con la Renshaw. Dopo tre vasche, sembra in assoluto controllo, l'azione perde però di forza e la britannica passa al tocco, 2'25"38.
Misti di alto livello. Seto replica a Verraszto e conquista i 200 - 1'57"54 - la O'Connor fa piazza pulita tra le donne - 2'10"01. Negli 800 U, orfani di Paltrinieri e Detti, squillo di Micka - 7'54"24. Riferimento che non preoccupa in ottica iridata. Quarto Park.