Si è conclusa da poche ore la terza giornata di serie A1 e, ancora una volta, la Samsung Gear Cup non lascia l’amaro in bocca agli appassionati di pallavolo femminile. I due big match di giornata regalano sorprese e, seppur la pallavolo sia stellare ancora solo per la Foppapedretti Bergamo, non manca il bel gioco, ma soprattutto l’agonismo. A rendere speciale il terzo turno di campionato, poi, una sorpresa tutta azzurra: la diciassettenne Paola Egonu infrange il record di punti realizzati all’interno di un singolo match di serie A mettendone a terra 46 e preparandosi a un futuro da stella mondiale. Ma vediamo nel dettaglio com’è andata.

Si è partiti dall’anticipo televisivo giocato tra Savino del Bene Scandicci e LiuJo Nordmeccanica Modena. Le emiliane, al loro primo scontro ad alta quota, fanno flop. Ferretti (finalmente di nuovo in campo) e compagne riescono infatti a spadroneggiare solo per un set e tre quarti, subendo poi la rimonta delle padrone di case. La troppa convinzione di aver già portato a casa i tre punti non è certo segnale rassicurante per la squadra di Micelli, che esce dalla partita con un’informazione importante: lavorare sulla testa perché la tecnica non manca. Il match finisce 3-1 per Scandicci (24-24, 25-22, 25-14, 25-17) grazie, soprattutto, a una Adenizia di livello mondiale (10 muri e 17 punti totale) e a una panchina che ha funzionato (provvidenziali i cambi di Zago e Crisanti per delle spente Havlickova e Arrighetti). In campo modenese, invece, Ferretti vince il confronto con Rondon, ma tra le attaccanti solo Brakocevic convince; Marcon assicura ricezione, ma paga in attacco un braccio leggero. Modena, comunque, rimane tra le migliori del campionato per nomi e potenziale.

Senza storia le sfide tra Saugella Monza e Imoco Conegliano (0-3, 24-26, 16-25, 16-25) e tra Unet Yamamay Busto Arsizio e Metalleghe Montichiari (3-0, 26-24, 26-24, 25-17). Le pantere fanno affidamento sulla giovane Bricio (14 punti), mentre le bustocche possono contare sulla solita Diouf (24 punti), rinata dopo due mesi di cura-Mencarelli. A Monza non bastano i 6 muri di Aelbrecht, mentre tra le bresciane solo Malagurski convince con 16 punti sul tabellino.

A Bolzano la Pomì vive due ore di terrore, uscendone però vincitrice al tie break (25-21, 25-23, 16-25, 17-25, 10-15) grazie all’opposta Fabris, 25 punti, e, in alternanza, a Stevanovic e Tirozzi, 29 punti in due. Per il Sudtirol, invece, fa la differenza la prova di squadra: nessuna emerge, ma solo così un’outsider può impensierire le vicecampionesse mondiali.

Al PalaNorda, la Foppapedretti Bergamo fa suo il vero big match di giornata, dimostrando di essere, per il momento, la squadra da battere. L’Igor Gorgonzola Novara deve infatti cedere per 3-1 (25-17, 25-23, 23-25, 25-22) in terra orobica, di fronte a un equilibrio della Foppapedretti che appare inscalfibile in questo inizio campionato. Bergamo può contare infatti su un’accoppiata di centrali impressionante (24 punti in due per Guiggi e Popovic), una linea di ricezione solida con le intercambiabili Partenio e Gennari e un’ottima Suelen che sta rendendo sempre più difficile la scelta tra lei e Cardullo. La diagonale Lo Bianco-Skowronska, infine, non necessita di commenti: l’opposta polacca ne mette a terra 20. Per Novara, invece, la prova è sommariamente buona, ma contro questa Foppapedretti - adesso solitaria in vetta alla classifica - serve l’eccellenza.

“Ghiaccio sulla spalla dell’Egonu!”. Ci piace immaginare così il rientro in spogliatoio del Club Italia che, nonostante non abbia portato a casa la partita (2-3 per Il Bisonte Firenze, 21-25, 26-24, 23-25, 25-20, 18-20), può vantare in rosa l’astro nascente della pallavolo mondiale: la diciassettenne, infatti, infrange un record: maggior numero di punti realizzati all’interno di una partita di serie A1. Il primato apparteneva, fino a ieri, alla Sokolova: il paragone è azzardato e prematuro, e l’azzurrina, fenomenale in attacco, ha ancora qualcosa da rivedere negli altri fondamentali. Ma tant’è: l’Egonu picchia a terra 46 palloni, confermando ancora una volta di essere la giovane più promettente al mondo. Per Firenze, invece, Sorokaite ne fa 31 e le fiorentine portano a casa il match grazie a una maggior coralità; il Club Italia è, ancora, un monologo a cui solo a tratti partecipano le compagne. Il tempo è dalla loro, il campionato ancora lungo.