Giornata di verdetti a Rio de Janeiro. Quella appena conclusa, infatti, era la quarta del torneo femminile, penultima della fase preliminare a gironi. Nel girone dell’Italia saranno proprio le azzurre e il Portorico a fare le valige per il ritorno anticipato in patria; per quanto riguarda la Pool A, invece, certo del suo destino è solo il Camerun, mentre Argentina e Giappone si giocheranno tutto nell’ultima partita. Circa le qualificate, poi, bisognerà attendere tutte le gare di domenica per capirne le posizioni in classifica e il tabellone della seconda settimana.
Il calendario del girone A nella giornata appena conclusa prevedeva un unico scontro incerto, quello ai piani bassi della classifica. Argentina e Camerun si sono infatti incontrate in un match di orgoglio, dove entrambe le formazioni volevano evitare di chiudere la manifestazione con zero vittorie. Il risultato finale (un 3.2) ha sorriso alle sudamericane che così rimangono attaccate a una sottile speranza di vincere contro le nipponiche e accedere a sorpresa ai quarti di finale come quarte classificate. Quella messa in campo dalle due outsider del primo raggruppamento è stata un’autentica maratona (19-25, 25-19, 26-28, 25-21, 15-13) che ha visto un interessante battaglia interna tra la centrale argentina Sosa, 18 punti, e un incontenibile opposto del Camerun (Tchoudjang, 25 palle a terra). Poca storia negli altri due match, dove Russia e Brasile continuano nel loro percorso netto. Le europee hanno dovuto fare i conti con uno spento Giappone, capace di impensierirle solo nel secondo set (25-14, 30-28, 25-18). Tra le russe spicca ancora la solita Goncharova con i suoi 20 punti, mentre tra le asiatiche la migliore è Kimura che però ne mette a terra solo 12.
Stesso risultato finale anche per Brasile-Korea: le coreane non possono fare affidamento sulla solita Kim (solo 7 punti ieri) e devono quindi arrendersi alle verdeoro in poco più di un’ora (25-17, 25-12, 27-25). Tra le padrone di casa spicca la schiacciatrice Natalia con i suoi 16 colpi vincenti. Per le due formazioni favorite arriverà solo domenica il primo scontro di spessore: anche a Londra fu così per le azzurre, che poi uscirono ai quarti perché poco abituate a partite di livello. Vedremo cosa riserverà il futuro a Russia e Brasile.
Nella Pool B l’Italia riesce a mettere in campo una prestazione che, seppur ancora disordinata, convince pubblico e tifosi. La sconfitta per 3-1 rimediata contro le campionesse del mondo degli Stati Uniti (QUI per leggere la cronaca) ha il sapore di riscatto e sembra quasi una promessa: “oggi siamo giovani, tra quattro anni la storia cambierà”. Poco da commentare nel secco 3-0 che l’Olanda ha rifilato al Portorico: grazie alle solite prestazioni di Sloetjes e De Kruijf (21 e 12 punti rispettivamente), le portoricane sono costrette ad arrendersi in fretta (25-14, 25-22, 25-16). La sola Ocasio (12 punti) non può impensierire le orange, destinate a una probabile semifinale.
Un 3-0 che sorprende e sa di impresa è invece il risultato con cui la Serbia si è imposta su una Cina fino ad ora deludente (25-19, 25-19, 25-22). La squadra di Lang Ping, infatti, ha convinto solo contro le azzurre, ma più per demeriti nostri: staremo a vedere il percorso asiatico da qui in avanti. Ieri le serbe hanno trovato in giornata di grazia la solita Mihajlovic (19) e l’opposto Boskovic (23), mentre per la Cina è solo Zhu a salire in doppia cifra: delle undici compagne, solo la centrale Yuan supera i cinque punti, mettendone a terra 7. Troppo poco per contrastare la squadra di Terzic che dopo questa prima fase si candida direttamente al podio.