L'Italia si sgonfia. Nella piscina di Bergamo, di fronte all'Ungheria, in un classico della Pallanuoto continentale, i ragazzi di Campagna, ormai fuori dalla zona podio, cedono di schianto alla formazione di Benedek e salutano anche l'obiettivo minimo. Si gioca oggi con la Cina, per non chiudere la Final Eight in ultima posizione.
La partita ha in sè poco da raccontare, è a tutti gli effetti uno scontro tra deluse. Nelle braccia e nella testa, il Settebello ha le scorie di un quarto di finale a tinte forti con la Croazia, chiuso ai rigori, segnato dal cuore azzurro e dalla rimonta nel quarto tempo. Le energie, fisiche e mentali, sono ormai al lumicino, e l'Italia crolla, sotto di quattro reti all'intervallo lungo.
L'unico parziale in parità è il quarto, chiuso sul 2-2, con le reti di Gallo e Baraldi da una parte e di Gor-Nagy e Madaras dall'altra. Manca la scintilla per accendere il Settebello, un elettrocardiogramma piatto, una partita che non vive, come le precedenti con Serbia e Croazia, di scariche di adrenalina in grado di invertire il trend.
Il 3/15 in superiorità segna la scarsa concentrazione degli azzurri, il giro-palla è lento e prevedibile e la squadra magiara può opporsi con costrutto per poi colpire dall'altra parte. 10-5 Ungheria al termine, con Benedek che può giocarsi il quinto posto con l'Australia, 13-3 alla Cina.
Finale tra Serbia e Croazia. La Serbia supera 13-9 la sorpresa Brasile, con uno scatto veemente nel terzo tempo, mentre la Croazia prende il controllo assoluto della partita dopo i minuti iniziali d'equilibrio con gli USA. 11-6 Croazia alla sirena finale.