Ieri sera al PalaPanini di Modena è calato il sipario sul campionato italiano di pallavolo maschile 2014/2015, il primo della nuova era targata Superlega Unipol Sai di serie A1. Si è aggiudicata il tricolore, il quarto della sua storia, l'Energy Diatec Trentino. La squadra del presidente Mosna ha chiuso i conti, regolando i padroni di casa della Parmareggio per 3 set a 0, prevalendo 3 gare a 1 nella serie.
E' un titolo inaspettato perchè nemmeno nelle più rosee aspettative la società ad inizio stagione pensava di conquistarlo. Questo poichè ai nastri di partenza si erano presentate 3 squadre con un organico di tutto rispetto: Treia detentrice del titolo, Sir Safety Perugia e la già citata Parmareggio Modena. La presidentessa dei canarini Katia Pedrini, aveva investito parecchi quattrini per vincere lo scudetto quest'anno, invece si dovrà accontentare della Coppa Italia. Per l'Energy Diatec Trentino è uno scudetto meritato perchè ha dominato la Regular Season, fornendo poi altre prove di carattere nei playoff. Verranno ricordati dai tifosi gialloblu e dai posteri il tie break di gara 3 di semifinale contro Perugia e quello della domenica successiva contro Modena, valido per gara 1 di finale scudetto.
Il demiurgo, il deus ex machina di questa squadra è stato il suo allenatore Radostin Stoytchev. Quest'ultimo alternando a seconda dei casi il bastone alla carota, è riuscito a far rendere i propri giocatori al massimo. Tra questi l'orgoglioso e fiero capitano di tante battaglie è il centrale Emanuele Birarelli, letale in primo tempo, a muro e con il servizio al salto float. Il suo collega di ruolo, l'argentino Sebastian Solè, è cresciuto parecchio nei fondamentali già citati e diventerà sempre più punto fermo di questa squadra e della nazionale argentina. Per quanto riguarda gli schiacciatori il ritorno del Kaiser Matey Kaziyski si è visto eccome, soprattutto quando c'erano da mettere a terra i palloni pesanti. Filippo Lanza di anno in anno matura sempre di più ed ha fornito il suo importante contributo. Nel ruolo di opposto Martin Nemec è stato elemento di sicuro affidamento, alle sue spalle scalpita il giovane Gabriele Nelli. In posto 2 nei playoff è stato determinante inoltre il ritorno di Mitar Djuric, un jolly che può fare pure il centrale. In cabina di regia ha operato l'esperto Lukas Zygadlo, ma con il giovane classe 1996 Simone Giannelli è stato levato il coniglio dal cilindro. Questo ragazzo ha rappresentato infatti la sorpresa più bella, confermando la validità del vivaio dell'Energy Diatec Trentino. Aver conquistato il titolo di Mvp delle finali scudetto e aver giocato meglio di un certo Bruno Mossa Rezende significa possedere gli attributi, la classe non è acqua. Nel ruolo di libero Massimo Colaci si è rivelato un totem. Per dirla alla Jerry Calà ieri sera ha avuto il massimo della libidine, realizzando un inaspettato punto con una ricezione in bagher.
L'Energy Diatec Trentino ora non intenderà certo fermarsi qui, il suo obiettivo sarà di dominare pure nei prossimi anni, non solo in Italia ma anche in Europa e magari di nuovo in tutto il Mondo.