Quanto sei bella Italia, quanto sei grande. Un sorriso contagioso quello delle azzurre. Un sorriso capace di trascinare in piedi uno stadio. Un sorriso che segue grida di rabbia e consapevolezza. Un sorriso che si sprigiona libero da pensieri e paure. Il quadro Italia si tinge di una pennellata portentosa, la tela è ricoperta di prodezze individuali e collettive. Quante volte rigiochiamo di squadra palloni all'apparenza indifendibili, quante volte reagiamo ad errori e meriti altrui. Aspettiamo la Russia, con rispetto, ma non timore. All'orizzonte la semifinale di sabato, il sogno medaglia alle porte, è un'Italia mondiale.
"Una partita corale", parole e musica di Antonella Del Core. 33 anni, campionessa di tutto, campionessa in tutto. Rientrata in azzurro dopo l'addio post olimpico, simbolo del volley iridato. "Non abbiamo mollato una palla. Siamo partite nervose, abbiamo sbagliato qualche punto poi abbiamo recuperato. Non credo che questa squadra corra il rischio di montarsi la testa, ma è giusto restare con i piedi per terra. Passo dopo passo speriamo di guadagnarci qualcosa di più importante".
"Credo che gli Stati Uniti abbiano subito il trovarsi davanti una squadra che non mollava mai. Forse non si aspettavano questa gara". Il volto fiero di Leo Lo Bianco, un'altra superstite, un'altra che con l'Italia pareva aver chiuso, prima del ritorno e del nuovo exploit. Ferretti come cambio perfetto, per scalfire le certezze altrui, e Leo, eternamente magica, a distribuire per tutte, non disdegnando il sacrificio in ricezione che rende ancor più grande una donna da record.
Qualche patema per Cristina Chirichella, ma anche lei si prende la gloria. Lei che, con Diouf, rappresenta il domani del volley in rosa, si prende la ribalta allontanando pressione e dubbi "Sono molto contenta della mia prestazione e di quella della squadra".
Infine Arrighetti, la miglior Arrighetti del Mondiale, capace di dominare a muro, vincendo ogni duello sporco contro tenaci rivali, chiudendo ogni volta i primi tempi creati ad arte da Lo Bianco. Salta per tutti Arrighetti, concentrato senza eguali di energia e voglia di vincere. Salta prima, durante, dopo, salta sempre. Salta con lei il tricolore, perché l'Italia è viva e non ha paura di sognare.