Ci sono imprese che nascono giorno dopo giorno. Non hanno iniziali certezze, ma si forgiano col passare di punti e partite. L'Italia di Bonitta è uno splendido miracolo sportivo. Un gruppo che si è stretto, quasi saldato, nel periodo pre-mondiale per presentarsi al via della rassegna come un unicum nel panorama mondiale. Non è forse la squadra più forte l'Italia, ma è di certo quella che più di tutte si amalgama alla perfezione. Non ci sono stelle assolute a cui chiedere la vittoria, ci sono 14 giocatrici in grado di fare la differenza. Fino ad ora un solo piccolo passo falso, con la Repubblica Dominicana e tanti sorrisi. L'Italia batte anche la Cina, nell'ultimo match della seconda fase, e si presenta a Milano da testa di serie con il grande Brasile. 22-25, 25-18, 26-24, 25-17. 

L'Italia, come la Cina, cambia, per gestire energie e forze. Non c'è Del Core, unica intoccabile di un sestetto perfettamente scambiabile. Rientra Cardullo, dall'inizio anche Diouf e soprattutto Folie. Si siede Chirichella, non scintillante nelle ultime uscite. Proprio Folie entusiasma per voglia e impegno. La Cina, che poco conosce la ragazza, è scossa dai continui attacchi dietro proposti da Lo Bianco. Il primo parziale scorre via in equilibrio, con Zhu, che, in battuta, crea il break. Recuperiamo, grazie a Diouf, fino al 21-21, ma lo squillo finale è delle nostre avversarie. 

Con la qualificazione alla terza fase già in tasca, l'Italia gioca senza paura. Bonitta si affida alla meglio gioventù del volley azzurro. Ferretti per Lo Bianco in regia, Diouf, Bosetti. A guidare il gruppo una campionessa al ballo finale, Francesca Piccinini. Il secondo set scorre via su binari azzurri, mentre nel terzo è battaglia vera, di urla e di coraggio. Diouf stoppa la Cina a quota 24 e le azzurre si portano avanti. La chiusura è lieve, perché nel quarto non lasciamo mai la testa. Ci presentiamo con fierezza al gran finale, l'Italia se la gioca.