Non vede l'ora di tornare a gareggiare, Federica Pellegrini. La fuoriclasse veneta, reduce dalle Olimpiadi di Rio de Janeiro e dalla beffa del quarto posto nella finale dei 200 stile libero, sta per aprire un nuovo capitolo della sua gloriosa carriera. Già, perchè a dicembre ci sono i Mondiali in vasca corta in Canada (a Windsor), e a luglio quelli in vasca lunga a Budapest. Il primo test della nuova stagione è invece il meeting in Versilia a Massarosa, dove Federica si lascia andare a qualche impressione autunnale davanti al taccuino di Stefano Arcobelli, firma della Gazzetta dello Sport.
Non si può che ripartire dalla delusione di Rio, superata con la decisione di continuare fino a Tokyo 2020, virando anche sulla velocità pura, i 100 stile libero: "Quando si cade da cavallo devi subito rimontarci per togliere le paure: a Massarosa voglio ritrovare l’adrenalina agonistica e ho tirato forte già nella prima altura a Livigno, un collegiale proprio tosto e bello. Le sensazioni sono state subito buone: sì, sto scalpitando per gareggiare. La medaglia di legno a Rio? Sono gli altri che non alleggeriscono tanto la situazione, si scatena un movimento per un quarto posto che non è facile da tenere, ma rimetterei la firma per ripetere la scorsa stagione, dall’inizio al giorno prima della finale olimpica nei 200 stile libero in cui c’è stato qualcosa che non è proprio andata. Ma io e Matteo (Giunta, il suo allenatore ndr) ora vogliamo toglierci qualche sassolino dalla scarpa appunto per come è andata tutta la scorsa stagione, con i migliori tempi mai nuotati, dal 53"1 nei 100 sl all’1'54”5 nei 200". Dubbi sul ritiro la Pellegrini dice di averli avuti solo per pochi giorni: "Io dopo due settimane sapevo già cosa fare, sarebbe stato un periodo troppo logorante pensare di smettere così. Ripeto: niente è andato male meno la medaglia olimpica. La mia evoluzione come atleta prosegue".
Alla domanda su quali margini creda ancora di avere, la Divina replica in maniera decisa: "L'obiettivo è fare 1’54”5 nella gara che conta, la finale mondiale dei 200. Intanto in Canada vorrei fare solo le staffette ma alla fine quando scendo in acqua non mi tiro mai indietro e sì, potrei nuotare anche i 200. Il principale appuntamento del 2017 sono i Mondiali di Budapest ma devo dire che navigherò un po’ a vista visto che non sono più una giovincella e per me è importante vedere come reagirà il mio fisico anno dopo anno, mese dopo mese. Dal 2018 in poi ci sarà una invece virata sostanziale, la mia direzione sarà sulla velocità: finisco da dove ha cominciato". Infine, chiosa sul nuovo gruppo di lavoro a Verona e su Gregorio Paltrinieri, l'altro fenomeno del nuoto italiano: "Ho ripreso in mano il dorso grazie agli allenamenti con Carlotta Zofkova, e c’è pure Luca Pizzini: sono tosti, non pensavo ma hanno una gran voglia di far bene. Sono contenta di questo nuovo gruppo di allenamento a Verona. Greg? Non ha bisogno di consigli, sa già come gestire la popolarità, e poi la sua è una gara troppo diversa dalla mia".