Pechino ha la sua nuova regina, proviene da terra iberica, e con un nome e un cognome che sicuramente sentiremo spesso negli anni a venire: Garbine Muguruza.

Ottima prova della tennista di origini venezuelane che batte in finale una solida (ma forse oggi troppo tesa) Timea Bacsinszky con il punteggio di 7-5 6-4 e conferma il suo status di tennista del momento, dopo la finale la settimana scorsa a Wuhan, dove è stata costretta però al ritiro lasciando a Venus Williams la possibilità di alzare il trofeo. Stavolta non ci sono acciacchi, ne tensioni, a fermare la Muguruza, dominante durante tutta la settimana -nonostante molti pensassero che la sua partecipazione fosse solo per immagine visto che la qualificazione a Singapore era quasi ipotecata già la scorsa settimana- che può così alzare il suo secondo, ma nettamente più importante- titolo WTA.

L'inizio dell'incontro tuttavia è tutto di marca elvetica, con la Bacsinszky che, nonostante il break subito nel primo game, si porta avanti 3-1, finendo per cedere il servizio nel game successivo ma riportandosi avanti successivamente e confermando il nuovo break ottenuto con il punteggio che dice 5-2 svizzera. Da qui inizia però la finale della Muguruza, che ritrova il servizio alzando le percentuali di prime in campo, e recupera i due break di svantaggio portandosi sul 6-5 a suo favore. La rimonta è compiuta quando va a e servire per il set e chiude tranquillamente il parziale con il punteggio di 7-5, conquistando il quinto game consecutivo.

Ma la Bacsinszky non ci sta, parte più aggressiva nel secondo set, provando a fare lei gioco da fondo e scappa avanti 2-0, breakando l'avversaria a 15. Ma l'illusione dura poco, perchè la spagnola si riprende il break di svantaggio e pareggia i conti aumentando il numero di vincenti e score che dice dunque 2-2. Da qui in poi i game scorrono via facilmente con le giocatrici che tengono i loro turni di servizio, fino al 4-4 con l'elvetica al servizio: piccolo dramma in questo game, con la tensione che si fa sentire per la Bacsinszky che si fa rimontare da 30-0 e, complice un doppio fallo sul 30-30, consegna alla spagnola la possibilità di servire per il torneo. Possibilità che la giovane Garbine, fredda come non mai, non si lascia sfuggire e tiene a 15 il game che le permette di trionfare nell'ultimo WTA Premier della stagione.