Smaltita la tensione del debutto, in questa seconda serata di Festival di Sanremo molti artisti hanno avuto la possibilità di rimediare alla zoppicante partenza di ieri: prima di tutto Le Vibrazioni, con un Sarcina molto più in forma che ha saputo valorizzare un brano che adesso sembra sicuramente di gran lunga migliore. Continua a non convincere ancora del tutto il brano di Nina Zilli, "Senza appartenere", da cui ci si poteva aspettare di più data la presenza della brava Giordana Angi e dell'ormai collaudato Antonio Iammarino tra gli autori. Si confermano invece la coppia Diodato&Roy Paci e il trio Vanoni-Bungaro-Pacifico, così come un'ottima Annalisa. Migliorano al secondo ascolto i brani di Red Canzian e dei Decibel. Bene anche Ron, come sempre commovente, mentre "Custodire" di Renzo Rubino è ancora difficile da inquadrare. Non si sono esibiti invece Ermal Meta e Fabrizio Moro, temporaneamente sospesi e spostati a domani in attesa di chiarimenti definitivi sulla presunta violazione del regolamento.
Andiamo però ad analizzare le prestazioni dei giovani e dei superospiti di questa sera.
I GIOVANI
Lorenzo Baglioni - Il congiuntivo - voto 7. Simpatico è simpatico, bravo pure, originale senza dubbio. La canzone è bella, ben scritta e anche ben cantata, lui però alla lunga rischia di risultare stancante.
Giulia Casieri - Come stai - voto 5.5. Un po' Baby K un po' Noemi. Canzone anche carina, ma sa tutto di già sentito, anche se lei è vocalmente perfetta e tiene anche bene il palco.
Mirkoeilcane - Stiamo tutti bene - voto 7.5. L'orchestra arricchisce un pezzo che già dalle selezioni era sembrato di altissimo livello. Il tema è ad altissimo rischio di caduta retorica, ma il testo regge benissimo l'impatto e si presenta come tra i migliori dell'intero Festival (big compresi). La giuria demoscopica ovviamente ha le competenze musicali di un lobotomizzato e lo sbatte all'ultimo posto.
Alice Caioli - Specchi rotti - voto 5. Bella voce, ma la canzone oscilla tra il più classico dei pezzi sanremesi e la ballad pop moderna. Nì.
GLI OSPITI
Il Volo - voto 6 - Antipatici senza dubbio, ma sicuramente anche bravi. Stasera però più preoccupati ad autocelebrarsi che ad omaggare un grande come Endrigo.
Biagio Antonacci - voto 5.5 - Un voto in meno per aver cantato su base, inaccettabile a Sanremo, manco fossimo a un talent. Per il resto cerca di evitare il disastro in "Mille giorni di me e di te" (ma nel finale stava infartando) e si mostra simpatico e a suo agio con Baglioni. Bene invece in "Fortuna che ci sei".
Sting - voto 7 - Si presenta con la versione italiana (testo di "my friend" Zucchero) di un suo grande successo, giganteggia sul palco e non ha mai un attimo di cedimento. Ce ne fossero.
Shaggy - voto 6.5 - Cancella la tremenda apparizione del 2012, dove sembrava più concentrato verso spacco di Chiara Civello che sull'esibizione. Apparizione promozionale, ma carina.
Roberto Vecchioni - voto 8 - Ma cosa gli volete dire? Uno come lui potrebbe benissimo stare a casa a farsi i fatti suoi, invece si rimette in gioco in questo sfrenato carrozzone sanremese: canta, dà lezioni di cultura e intrattiene nonostante l'orario. Chapeau (e grandissimo anche Lucio Fabbri).