La notizia è stata divulgata solo da poche ore, ma il dramma si è consumato nella mattinata: alle 9 del mattino di questo 20 luglio è stato ritrovato il corpo senza vita di Chester Bennington, 41 anni, cantante e co-frontman dei Linkin Park fin dal loro esordio. La voce della band californiana si è impiccato nella sua abitazione proprio nel giorno in cui Chris Cornell, leader dei Soundgarden toltosi la vita a sua volta lo scorso 18 maggio, avrebbe compiuto 53 anni. L'artista lascia le sue due mogli e i suoi sei figli.
I Linkin Park avevano di recente suonato da headliner al festival iDays di Monza, con un Bennington che si era dimostrato in gran forma, dopodiché il gruppo aveva suonato in molte altre date presenti nel tour di promozione al loro ultimo disco, il discusso One More Light, tanto che niente avrebbe potuto rappresentare un segnale della tragedia consumatasi nella giornata di oggi. Bennington aveva fatto parte dei Linkin Park fin dal primo album, Hybrid Theory, per poi rappresentare una colonna portante della band in tutto il suo percorso artistico dal nu metal al pop, riuscendo a sfruttare appieno il suo timbro inconfondibile e fondendolo alla perfezione con il rap dell'altro leader Mike Shinoda. Oltre ai 7 dischi rilasciati con la sua band principale, il cantante ha collaborato a molti altri progetti, tra i quali un album registrato con gli Stone Temple Pilots nel 2013, dal titolo High Rise, e la colonna sonora del film Mall nel 2014, realizzata, tra gli altri, con Shinoda.
Nei prossimi giorni è atteso il comunicato con cui i Linkin Park, oltre comprensibilmente ad esprimere il dolore per la perdita di quella che, a conti fatti, era la loro guida, delineeranno il loro futuro, facendo capire se la tragica morte di Bennington segnerà la fine della band oppure se i restanti membri continueranno nel loro percorso.