Era il 1991 quando sul palco del Teatro Ariston di Sanremo saliva un giovane fiorentino di nome Paolo Vallesi. Partecipava per la prima volta al Festival e si presentava nella categoria giovani con “Le persone inutili”, una canzone che sarebbe diventata tra le più famose ed apprezzate della sua carriera. Il tema e la voce potente sprigionata dal cantautore fiorentina colpirono pubblico e giudici e così Vallesi vinse la categoria giovani del Festival 1991. Il suo primo album, dal titolo “Paolo Vallesi" vende 200.000 copie ed è Disco d'Oro.

Nel 1992 Vallesi torna a Sanremo, mma nella sezione Big, con "La forza della vita" aggiudicandosi il terzo posto. La canzone lascia il segno anche questa volta e l'omonimo album vende oltre 500.000 copie e diventa Disco di Platino e risulterà il secondo album più venduto dell'anno. Nelle classifiche radiofoniche il singolo rimane in cima alle classifiche per settimane, così come l’album, che viene pubblicato anche in Germania, Francia, Olanda e Scandinavia e, nella versione interamente cantata in spagnolo, in Spagna e nei paesi dell'America latina.

Due anni dopo il successo de “La Forza della vita" e un lungo tour tra Italia e in giro per il Mondo, nel 1994 Vallesi pubblica il suo terzo album, “Non mi tradire”, che gli garantisce il secondo disco di platino. In più il cantante fiorentino collabora anche con alcuni colleghi ed amici come Eros Ramazzotti, Biagio Antonacci e Irene Grandi.

Passano altri due anni e nel 1996 il Festival di Sanremo riaccoglie Vallesi, che sale sul palco dell'Ariston con “Non andare via", che però non riscuote lo stesso successo delle altre canzoni. L’album “Non essere mai grande” ottiene, però, un buon apprezzamento ed è disco d’oro. La versione spagnola dell'album, dal titolo "Grande", arriva al primo posto in Spagna anche grazie al duetto con il cantante madrileno Alejandro Sanz.

L’anno successivo è un anno felice per Vallesi, dato che nel 1997 nasce il figlio Francesco, a cui Vallesi dedicherà “Stringimi", un brano contenuto nel suo album successivo “Sabato 17.45” che uscirà nel 1999. L’album presenta sonorità diverse dai suoi lavori precedenti, ma non perde mai la vena romantica tipica di Vallesi. L’album non viene apprezzato a pieno, ma in realtà si tratta di un lavoro altamente complesso, pieno di spunti interessanti e con un livello comunque alto.

Nel 2003 esce la sua raccolta di successi "Best of Paolo Vallesi", pubblicato in tutta Europa. Da questo momento in poi, fino al 2015, Paolo Vallesi non pubblicherà alcuni album in studio. Nel 2009 produce il primo album della Nazionale Cantanti con le canzoni che hanno fatto la storia della squadra, tra cui anche "La Forza Della Vita". Nel 2011 pubblica il suo primo singolo dopo 9 anni “È bastato un momento", mentre nel 2012 esce un live, contenente tutti i più grandi successi. Nel 2015 Vallesi torna con un album in studio, che esce in formato digitale e prende il titolo di “Episodio uno… In questo mondo”. Nell'estate successiva pubblica il singolo “Estate 2016”, mentre nel Febbraio 2017 torna a calcare il palco dell'Ariston, come ospite ed in compagnia di Amara nel duetto “Pace", contenuto nell'album “Un filo senza fine" pubbicato alla fine del Festival. Ora abbiamo il piacere di avere con noi Paolo Vallesi che in un’intervista esclusiva ci ha parlato di sé, del suo album e dei suoi progetti, tra passato, presente e futuro.

Dopo 12 anni di pausa, nel 2015 è finalmente tornato a registrare in studio. Cosa ci possiamo aspettare dal nuovo Paolo Vallesi?

Io sono stato diversi anni senza pubblicare album, perché mi sono dedicato alla scrittura di colonne sonore e alla produzione di giovani emergenti, anche se ho fatto molti live. Nel 2015 però la mia attività è ricominciata e "Episodio uno" è stato un po' il preludio a tutto, poiché è stato un album che è uscito solo in versione digitale e rappresenta la mia voglia di tornare sul mercato discografico. A questo è seguito il duetto con Amara quest'anno, l'essere stati ospiti al Festival di Sanremo, i 25 anni di un brano come "La Forza della Vita" e la voglia di fare una versione celebrativa del brano ha portato alla creazione di un album fisico, che contiene vari inediti e alcuni successi rivisti per un risultato più completo.

A 21 anni di distanza, era il 1996, è tornato sul palco dell’Ariston, ma come ospite. Come è stata quest’esperienza?

Devo dire che dal punto di vista logistico Sanremo è rimasto sempre uguale e questo mi ha fatto molto piacere. I camerini sono sempre gli stesso e non è cambiato niente e ciò ti dà una sensazione come se non fosse passato tutto questo tempo. Il palco in sé è un palco che mette emozione, adrenalina e a volte anche terrore. Questa volta, forse anche perché eravamo ospiti, per me è stata un'emozione "giusta", contenuta che mi ha fatto godere la performance. Perché, ad esempio, il Festival di 20 anni fa mi terrorizzava, mi attanagliava prima di salire sul palco, ora c'era anche un po' di esperienza in più (ride ndr.), però devo dire che ho vissuto molto molto bene quest'esperienza.


Restando in tema Sanremo, si parlava di una sua possibile partecipazione come cantante, ma non è stato annunciato nei 22. Cosa è successo? Con quale pezzo avrebbe dovuto partecipare al Festival eventualmente? Molti han detto che avrebbe dovuto cantare “Che sia benedetta”, ma Conti sul Palco ha detto che era previsto il duetto con “Amara” in Pace. Può spiegarci cos’è successo realmente?

Non sapevo si fosse fatto anche il mio nome per il Festival (risata...). Il fatto che io dovessi portare "Che sia Benedetta" è un grande equivoco. La canzone io la conoscevo perché Amara me l'aveva fatta ascoltare a Giugno, ma che non ho mai cantato, anche perché Fiorella (Mannoia) l'ha presa già in estate. Noi non abbiamo mai presentato... io non ho mai presentato "Che sia benedetta" né cantata da me, né in coppia. È tutta una bufala, forse perché qualcuno può aver pensato che parlandosi di me, parlandosi di Amara ed essendo il pezzo scritto da Amara si era scritto di questa cosa. In realtà il percorso è stato molto più lineare: noi ci siamo presentati con questo brano e siamo stati presi nel cast e siamo stati invitati come ospiti, mente l'altra canzone è stata scritta da Amara, ma è sempre stata cantata da Fiorella.


Subito dopo il Festival è uscito il suo album “un filo senza fine”. Un album molto interessante, anche per la formazione. Ci dica un po’ da come è nata la scelta dei brani, perché ha scelto quella cover e perché ha deciso di rivedere dei successi come “Grande”, “Le persone inutili” e “La forza della vita”?

Noi, io e il produttore Carlo Marello, abbiamo collaborato in alcuni brani con un'orchestra sinfonica, composta da 74 elementi che suonano e che danno un suono molto particolare alle cose. Lo abbiamo fatto con "Pace", lo abbiamo fatto anche con "La Forza della Vita", perché abbiamo approfittato di questa possibilità per arrangiare in modo diverso una canzone sulla quale non avevo mai rimesso le mani, anche perché non avevo mai voluto farlo. Quindi possiamo dire che una parte del disco è quasi sinfonica è comprende le canzoni che ho voluto risuonare come "Le persone inutili", in parte anche "Grande" e questa cover "Una notte in Italia" che è un omaggio ad una canzone che, all'epoca, mi ha dato la voglia di fare il cantante. Ognuno di noi ha una canzone che ha sentito e gli ha dato la voglia di iniziare a scrivere, ecco per me è questa. Mentre i 5 brani inediti, 6 con quello con Amara, hanno degli arrangiamenti che variano dal pop all'elettronica, in alcuni casi. Quindi è un album molto largo, molto complesso ed il titolo "Un filo senza fine" significa questo, rappresenta il filo che mi lega alla musica a 360° e questo disco in qualche modo ne è testimonianza.


Detto degli inediti, passiamo all'album in sé, con i suoi inediti. Cosa ci può dire su questi, quale è il loro significato?

Un filo senza fine è una canzone che prende una posizione netta contro l'uso delle armi. È una canzone sull'importanza della non violenza come soluzione ai problemi e contro la campagna errata che si fa nei confronti delle armi, perché secondo me le armi generano soltanto altra violenza, altri morti e non sono la soluzione al problema. Spiegare tutte le altre canzoni le renderebbe "stupide", perché non si possono riassumere delle canzoni. Posso dire che sono canzoni in cui parlo di me, della mia visione del Mondo, canzoni d'amore. Io sono dell'idea che le canzoni vadano ascoltate e non spiegate. È un album le cui canzoni spaziano dalla tematica sociale all'amore.


Oltre agli inediti sono presenti anche tre brani di “Episodio uno”, mentre è assente il singolo “Estate 2016, come mai questa scelta?

Così, non c'è una scelta precisa. Ho messo "Episodio uno", che fa parte di questa saga digitale della quale forse uscirà anche un "Episodio due", che essendo un album solo digitale non è conosciuto da tutti. Così ho preso i tre singoli e li ho riarrangiati, aggiungendo un'orchestra vera e le ho fatte suonare un modo diverso, così da rieditarle e metterle nell'album, dato che avevano avuto una pubblicazione di nicchia, se possiamo dire così. Inserendole in "Un filo senza fine" ho voluto farne una pubblicazione un po' più eclatante e così le ho inserite in questo album, che avrebbe avuto più promozione, più visibilità e sarebbe arrivato a più persone.


Parlato dell’album, passiamo ora al prossimo Tour. Al momento non ci sono date prefissate, ci può svelare qualche indiscrezione, qualche novità?

Le date non sono sul sito perché le stiamo mettendo su man mano, dato che è un tour estivo che avrà inizio a Giugno. Prima di giugno farò delle rassegne, degli eventi anche insieme ad Amara ed alcune, nonostante siano già fissate, non sono ancora scritte oppure non sono ancora fissate. Il tour, invece, che partirà sicuramente da Giugno è in fase di programmazione. Siamo un po' in ritardo con l'annunciare le date, ma a breve le metteremo certamente, anche perché è nostro interesse far sapere dove siamo.


L’ultima domanda, quale è la sua canzone preferita?

Stringimi! Proviene dall'album "Sabato 17.45". È una canzone che scrissi per mio figlio e dove ci ho messo tanto di me ed è per questo che è la mia preferita, semplicemente.


Grazie per la disponibilità e per la gentilezza. Le auguro una buona serata ed in bocca al lupo per i progetti futuri.

Grazie mille per la chiacchierata, mi ha fatto molto piacere. Tanti saluti!


Tutta la Redazione di Vavel Musica ringrazia Paolo Vallesi ed il suo staff per la disponibilità e la simpatia mostrata durante questa piacevole intervista.

Fonte: Paolo Vallesi ufficio stampa
Fonte: Paolo Vallesi ufficio stampa